ROBERTO DAMIANI
Cronaca

La lettera di Ricci e Vimini: "Caro sponsor, le chiediamo non meno di 40mila euro". Ma incassò Opera Maestra

E’ la missiva inviata da sindaco e vice nel 2022 a RivieraBanca per il Palio. L’istituto bancario offrì poi 10mila euro pagando la fattura recapitata da Esposto.

La lettera di Ricci e Vimini: "Caro sponsor, le chiediamo non meno di 40mila euro". Ma incassò Opera Maestra

L’ex sindaco Matteo Ricci

e Antonella Marchionni

"Gentile Presidente, ci permettiamo di richiedere una compartecipazione economica complessiva non inferiore a 40mila euro". Firmato Matteo Ricci e Daniele Vimini, sindaco e vicesindaco. Peccato che, almeno una parte di quei soldi, almeno 10mila euro, in Comune non ci sono mai arrivati perché sono finiti direttamente nelle casse dell’associazione Opera Maestra. C’è una lettera datata 17 giugno 2022 e indirizzata alla cortese attenzione del presidente di Riviera Banca Fausto Caldari e al responsabile della comunicazione Andrea De Crescentini, in cui l’allora primo cittadino Ricci e il suo vice Vimini chiedevano soldi per alcuni eventi di interesse pubblico. "Siamo certi che Lei saprà cogliere lo spessore e l’interesse delle nostre proposte". E’ quanto si specifica nella missiva. Tra queste sono menzionate la decima edizione di Popsophia, Candele sotto le Stelle e il Palio dei bracieri insieme al Festival Nazionale della Pizza Rossini del 2022. Le presentano come "nostre" proposte. Palio dei bracieri e Festival della Pizza Rossini, infatti, sono l’oggetto della determina di spesa del 2 agosto 2022, la n. 1866, che erogava un contributo di 30mila euro a Opera Maestra. Somma pagata dal Comune il 23 settembre 2022 all’associazione di via Pastrengo 5. E i soldi che Ricci e Vimini hanno chiesto per le "nostre proposte" a Riviera Banca? Anche quelli li ha presi Opera Maestra. Il presidente di Riviera Banca Fausto Caldari, infatti, insieme al direttore generale della banca Gianluca Conti in un’intervista rilasciata al Carlino l’11 settembre scorso ci avevano spiegato che "per essere precisi ci teniamo a dire di aver versato questi contributi dopo colloqui con l’amministrazione comunale di Pesaro. Per poter pagare abbiamo ricevuto ogni volta una lettera formale di richiesta del contributo col relativo iban per effettuare il versamento".

L’iban su cui versare i 10mila, però, non era del Comune, ma di Opera Maestra che, a quanto riferito dai vertici della banca, era una perfetta sconosciuta. Ci ha detto il presidente Caldari: "Il fatto certo è che noi non conosciamo il signor Esposto e altri rappresentanti dell’associazione Opera Maestra". L’anomalia è che Opera Maestra, secondo quanto riferito sia dal primo cittadino Matteo Ricci sia dall’allora capo di gabinetto Franco Arceci, era una perfetta sconosciuta anche per loro. "Io non la conosco", ci detto Matteo Ricci il 19 luglio scorso dopo averlo raggiunto telefonicamente a Bruxelles. "Io ho scoperto l’esistenza di Opera Maestra dalla lettura del Carlino di queste settimane. Non so nemmeno che faccia abbia Stefano Esposto". Aveva confermato Franco Arceci lo scorso 5 settembre. E non solo. In un’intervista a Matteo Ricci pubblicata sul Carlino lo scorso 21 settembre gli avevamo fatto questa domanda: "Perché Tomasucci e RivieraBanca dicono di aver trattato con lei e con i vertici del Comune attraverso lettere ufficiali per le sponsorizzazioni e poi è stata inviata loro la fattura da Opera Maestra?". Ricci ci aveva risposto via messaggio: "Non mi sono mai occupato personalmente di sponsorizzazioni. Ho fatto, come tutti i sindaci, alcuni appelli pubblici per sostenere Pesaro e in ogni inaugurazione ho ovviamente sempre ringraziato tutte le aziende che hanno deciso di sostenere la città per un’opera pubblica o un evento". Ma chiedere "non meno di 40mila euro" ad uno sponsor più che un appello pubblico assomiglia ad un decreto ingiuntivo. Con beneficiario a sorpresa.