
La irresistibile forza della poesia Erri De Luca e il coraggio a Sarajevo
Nuovo appuntamento per “Miralteatro d’Estate“ (parco Miralfiore) a cura di Comune, Amat, Ente Concerti di Pesaro, Filarmonica Gioachino Rossini, Coro Filarmonico Rossini, Teatro Accademia. Questa sera alle ore 21,15 appuntamento con Erri De Luca, Cosimo Damiano Damato e la Minuscola Orchestra Balcanica di Giovanni Seneca in Le rose di Sarajevo, un omaggio a Izet Sarajlić, cantore e testimone della guerra bosniaca, attraverso i suoi versi e una musica dall’atmosfera balcanico-mediterranea.
A Cosimo Damiano Damato è affidata la lettura di alcune poesie e lo scambio con Erri De Luca per dare voce al carteggio Lettere fraterne, che lo stesso Erri e Izet si sono scambiati, un epistolario che ha la potenza poetica dei carteggi dei grandi poeti. A De Luca, volontario sui convogli umanitari a Sarajevo, il racconto del Novecento, dei suoi poeti e dei versi di Izet. A Giovanni Seneca, Anisa Gouzi e Gabriele Pesaresi il compito di imbarcare le parole su una nave musicale dalle atmosfere balcanico- Mediterranee.
Scrive De Luca in Lettere fraterne (Dante & Descartes): "Seduto alla tavola, testa tra le mani, ho saputo che la poesia non va letta con gli occhi da una pagina, ma estratta a memoria dalla voce. È teatro che si apparecchia senza palco e luci. Ce la fa da sola e senza applausi e bis, lascia, nella sala d’attesa dell’orecchio, un vuoto e un risveglio bisognoso. È mistura d’alcol, Pentecoste e batteria".
De Luca e Damato, hanno già raccontato insieme altre storie, per il cinema, al teatro e in un libro (L’ora X, una storia di lotta continua). Storie nate su tavole robuste. Due generazioni che stanno dalla stessa parte, con lo stesso sguardo civile e condividono la stessa poesia, le stesse battaglie. "Nell’assedio più lungo del 1900, nella Sarajevo degli anni Novanta – racconta Erri De Luca –, i cittadini andavano alle serate di poesia nel buio di una città senza corrente elettrica. Sperimentavano che in una guerra solo i versi sono capaci di correggere a forza di sillabe miracolose il tempo sincopato dei singhiozzi, il ragtime delle granate, l’occhio di un mirino addosso. I versi portano la responsabilità della parola ammutolita. I poeti leggevano o dicevano a memoria il loro canto da una città assediata". Prevendite allo Sperimentale (0721 387548), Tipico.Tips (0721 34121) e biglietterie AmatVivaticket, biglietteria al Parco Miralfiore (334 3193717) dalle ore 20.