ROBERTO DAMIANI
Cronaca

La Guinza si risveglia dopo 30 anni. Affidati i lavori per aprire la galleria

Sarà resa percorribile entro il 2026. Vi potranno transitare solo 2000 auto al giorno in direzione Umbria. Il costo dell’appalto è di 90 milioni ed è stato vinto dal consorzio di imprese Cec con sede a Perugia.

La Guinza si risveglia dopo 30 anni. Affidati i lavori per aprire la galleria

La Guinza si risveglia dopo 30 anni. Affidati i lavori per aprire la galleria

SUL METAURO

Sensazione strana ieri mattina alla Guinza. Sembrava di essere in un docufilm del 1990. C’era sempre sullo sfondo il tunnel incompiuto buio e polveroso, i mezzi dell’Anas parcheggiati davanti, un camion da cantiere pronto a scaricare, molto fango per la strada e tantissime autorità con fasce tricolori e cappotti grigi a parlare dell’importanza della strada Fano-Grosseto. Mancava solo la scritta Romagnoli sopra la galleria, che qualcuno per troppa solerzia ha tolto. Invece andava lasciata perché era un pezzo d’antiquariato stradale a cui ci eravamo affezionati. Nessuno la getti via. Va messa in un museo.

Quel film da ieri, ha una seconda puntata. La politica ha trovato i soldi per sistemare la galleria che verrà aperta al traffico nel 2026. Sarà ad unico senso di marcia verso l’Umbria. Lo scavo è ancora in buone condizioni e lo sarà sempre di più dopo il conferimento dei lavori avvenuto ieri alla Cec, Consorzio stabile europeo di Perugia. La ditta dovrà rendere il traforo percorribile per un costo preventivato di 90 milioni di euro, ma nel cassetto ce ne sono a disposizione altri 60. Dovrà essere fatta manutenzione straordinaria e installazione di impiantistica, come sistema di ventilazione, illuminazione, allarme e antincendio. Non potrannoo passarci più di 2000 auto al giorno. Per i camion, non se ne parla proprio. Vietatissimo il loro transito. All’evento erano presenti il prefetto di Pesaro Emanuela Saveria Greco, ma anche tre presidenti di regione, Giani (Toscana), Acquaroli (Marche) e Tesei (Umbria) per dire che d’ora in poi andranno uniti verso la meta, che è quella di realizzare tutta la E78 o Fano-Grosseto senza aspettare altri trent’anni. Quanti ce ne vorranno davvero non è il caso di dirlo perché con la E78 i piani sono fatti per esser disattesi. Nel 2003 sembrava fatta, poi nulla. Nel 2008, sicuro, poi niente, nel 2013 c’era anche il via libera del ministero dell’ambiente, e se ne sono dimenticati per fare la Quadrilatero, nel 2016 intendevano proprio abbandonarla e non ci sono riusciti, ora nel 2024, partono i lavori per portare le auto dentro la galleria. Arrivare all’imbocco non sarà agevole. Le auto dovranno transitare per Ca’ Lillina, strada stretta ma unica, costellata da querce. Che andranno abbattute. Infatti ad ognuna è stato messo un cartello davanti con la scritta "salvatemi". Ca’ Lillina servirà fino a quando non sarà realizzato il lotto 4 che bypassa il paese di Mercatello sul Metauro, di cui c’è il progetto ma non ci sono i soldi. Alcuni residenti di Mercatello sul Metauro hanno esposto un cartello perché ritengono l’appalto uno spreco: "Noi abbiamo bisogno di andare a Fano e Pesaro non a S. Giustino". L’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli li ha comunque ringraziati perché "ci spingono a fare meglio e a difendere l’ambiente da qualunque sbavatura o errore" ma poi ha aggiunto che "siamo davanti alla ripresa di un lavoro che sembrava perduto per sempre ma che la tenacia e la visione di chi ha progettato e voluto la Fano-Grosseto, come l’ingegner Paccapelo della Provincia, ci ha spinto a credere al futuro di questa strada malgrado lo scetticismo. E abbiamo potuto contare sul governo, sui presidenti di regione senza distinzione di colore e sul commissario straordinario Simonini che ha mantenuto l’impegno preso. Ora avanti tutta con gli altri lotti la cui progettazione sta per essere conclusa". Per il presidente marchigiano Acquaroli "il tempo dell’incompiuta è finito" per il presidente toscano Giani "sarà una ripresa travolgente", la presidente umbra Tesei ha annunciato che "il centro Italia sarà ancora più forte e determinato grazie alla E78" azzardando poi la frase: "Non siamo più al tempo di Forlani". Che in realtà non aveva demeritato affatto, avendo trovato i soldi per cominciarla.