"La Fano-Grosseto va completata Si parta da Santo Stefano di Gaifa"

Anche il sindaco di Fermignano, Emanuele Feduzi, si preoccupa per i lavori programmati "L’avvio del cantiere della Guinza comporterà disagi a cascata. Si pensi al tratto di Ca’ Lagostina".

"La Fano-Grosseto va completata  Si parta da Santo Stefano di Gaifa"

"La Fano-Grosseto va completata Si parta da Santo Stefano di Gaifa"

Nonostante l’area politica di provenienza sia diversa, il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi sulla Fano Grosseto non esita a prende le parti della collega di Mercatello Fernanda Sacchi, confermando il fronte comune dei sindaci dell’Unione Montana Alto Metauro.

"Nessuno può dire che non vogliamo la E78 – chiarisce subito Feduzi –, avremo fatto centinaia di incontri per difenderla e sostenerla, ma non possiamo permettere che, per portare avanti un progetto “politico“ , si passi sopra alla sicurezza del territorio".

Si spieghi meglio sindaco…

"Parlano i numeri: tra Fermignano e Urbania, ad esempio, passano ogni giorni 10mila veicoli, su di una strada il cui manto stradale è un colabrodo e che troppo spesso finisce nelle pagine di cronaca per tantissimi incidenti, spesso purtroppo mortali. Scorrendo a ritroso a memoria mi vengono in mente cinque o sei incidenti con vittime solo negli ultimi anni. Ora, a quanto apprendiamo, si vogliono immettere un ulteriore flusso di traffico, pare 2.500 veicoli, su questa strada che già è al limite nelle condizione attuali".

I famosi adeguamenti alla viabilità attuale non possono migliorare la situazione?

"Nelle frazioni come Ca’ L’Agostina o Muraglione ci sono case a 40 centimetri dalla strada proprio perché pensate in una diversa epoca storica e sviluppate pensando che la Fano-Grosseto sarebbe sorta dove previsto dal “progetto Paccapelo“, quello che ha guidato i piani regolatori e lo sviluppo della nostra vallata. Nessuno è contrario all’opera ma non possiamo calarla così dall’alto, senza nessun confronto coi territori soltanto per mettere il cappello sull’inaugurazione di una grande incompiuta. Quello che stanno facendo ha un grande impatto sulla sicurezza di una vallata intera, parliamo di oltre 25mila abitanti, oltre che sui conducenti dei veicoli: ci sono casi in cui scendere in strada per aspettare il bus o gettare i rifiuti è diventato un rischio, figuriamoci con un aumento di traffico".

Basterebbe dunque tornare al vecchio progetto?

"Come amministratori abbiamo sempre detto di preferire il salire a lotti funzionali da Santo Stefano di Gaifa con il progetto originario e non di partire dalla Guinza, lasciando due grandi tronconi scollegati e non occupandosi di quello che avviene in mezzo. Tra Bivio Borzaga e Canavaccio ci sono anche un paio di tratti con curve strette e poco agevoli. Oggi però i sindaci non sanno nulla delle progettazioni, a che punto sono o se presentano modifiche, siamo all’oscuro e non ci sono comunicazioni. Abbiamo anche chiesto incontri per spiegare le nostre posizioni ma non abbiamo ancora ricevuto risposte".

Cosa si può fare adesso?

"Chiediamo alle istituzioni e al commissario Simonini di confrontarsi con i sindaci, di concertare una soluzione migliore per la vallata per supportare il carico di traffico. La politica non può e non deve essere messa davanti alla sicurezza dei cittadini".

Andrea Angelini