"La ciclabile lungo i binari? Ce la facciamo da soli"

Il Consiglio comunale approva un ordine del giorno per ottenere da Rfi l’ok e poi poter realizzare la pista a proprie spese

"La ciclabile lungo i binari? Ce la facciamo da soli"

"La ciclabile lungo i binari? Ce la facciamo da soli"

Fano-Urbino: raddoppia la ciclabile. In aggiunta alla ciclovia del Metauro, che la Regione ha progettato per gran parte lontano dai binari, la maggioranza fanese rilancia, nel territorio di sua competenza, la pista ciclabile lungo il tracciato ferroviario, con piccole attività di ristoro, animazione e assistenza meccanica. "La via verde ciclabile" recupera la vecchia idea della ciclabile a fianco dei binari, ‘bocciata’ dalla giunta Acquaroli. Sul futuro utilizzo di quel percorso il Pd non molla e spinge perché il Comune richieda a Rfi il via libera "per collegamenti a piedi e in bicicletta tra i quartieri".

Questo il contenuto dell’ordine del giorno, sottoscritto dalla capogruppo del Pd, Agnese Giacomoni e dal collega Enrico Fumante, approvato dalla maggioranza nel consiglio comunale di martedì pomeriggio. Hanno votato contro tutte le forze d’opposizione. "Si finge di lasciare aperto uno spiraglio sul ripristino della ferrovia – ha fatto presente il capogruppo M5S, Tommaso Mazzanti – ma in realtà sappiamo bene che chi propone il documento non ha affatto questo scopo". "Viaggiate di più – è stato l’invito della capogruppo di Fratelli d’Italia, Lucia Tarsi, – è andata a vedere cosa succede nelle regioni che hanno riattivato le linee ferroviarie, come la Merano-Malles: gli attraversamenti sono gestiti in maniera automatica con sensori di alta tecnologia, velocizzando i tempi e garantendo sicurezza".

Perché il progetto della "via verde ciclabile" si realizzi è necessario che il Comune ottenga l’autorizzazione di Rfi, proprietaria del sedime ferroviario a cui sarà inviato il documento approvato dal consiglio comunale. Una lettera, con le stesse argomentazioni dell’ordine del giorno, sarebbe già stata spedita a Rfi dal sindaco Massimo Seri che dovrebbe, a breve, chiedere un incontro. Il Pd confida sul fatto che "Rfi ha già sottoscritto con vari enti locali un protocollo per consentire il riutilizzo di ferrovie di sua proprietà a fini ciclabili. In Italia circa 60 ferrovie abbandonate, grazie all’assenso di Rfi, sono state trasformate in piste ciclabili che hanno portato grandi benefici ai territori". Per Giacomoni e Fumante la "via verde ciclabile" sarebbe una risposta ai cittadini "che manifestano da anni insofferenza per l’indecente stato di abbandono e di degrado in cui verte tutta la tratta ferroviaria. Da quando la Fano-Urbino è stata sospesa, nel 1986, e poi dismessa, una vegetazione folta e selvaggia ha preso il sopravvento, insetti e animali indesiderati arrecano disagi e pericoli a coloro che abitano nei pressi del sedime. Avremmo, anche, la possibilità di realizzare ai lati della massicciata, un parco verde lineare, utile per la sosta di pedoni e ciclisti". Il Pd insiste anche per far "uscire dai cassetti" lo studio di fattibilità per il ripristino turistico-commerciale del treno (il costo è di 1milione 350mila euro), già consegnato al Ministero delle Infrastrutture e da cui "emergerebbero diverse possibilità di utilizzo della ferrovia".

Anna Marchetti