La Casa famiglia è a metà dell’opera "E in estate arriviamo a Candelara"

Cittadino dell’anno: parlano Francesco e Nicoletta, i candidati che raccolgono fondi per la nuova struttura

La Casa famiglia è a metà dell’opera  "E in estate arriviamo a Candelara"

La Casa famiglia è a metà dell’opera "E in estate arriviamo a Candelara"

Francesco Simonetti e Nicoletta Poderi hanno aperto dieci anni fa una casa famiglia a Monte Santa Maria, ‘La Perla preziosa’ aderendo alla comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. Hanno 4 figli naturali e 3 in affido, di cui due disabili. Si trasferiranno presto a Candelara in una nuova struttura per cui è stata aperta una raccolta fondi.

Sorpresi di questa candidatura a pesaresi dell’anno?

"Sì, siamo molto stupiti perché abitiamo in un posto isolato, lontano dalla città, ma in questi mesi abbiamo percepito che la gente ha riconosciuto ciò che abbiamo fatto e ci vuole bene. Forse per la costanza e la coerenza che abbiamo dimostrato. Ma per il nostro standard stiamo andando anche troppo sui giornali…".

Come sta andando la raccolta fondi per completare i lavori della nuova casa famiglia che sorgerà a Candelara?

"Bene, siamo a metà dell’opera rispetto ai 45.000 euro che mancavano. Il Carlino ci è stato di grande aiuto per far comprendere le nostre necessità e si è sviluppata una bellissima partecipazione da parte di tutti: molte donazioni sono state anche di 20-25 euro, quindi significa che ha coinvolto tante persone. In particolare ringraziamo l’assessore Belloni per la vendita dei cappellini, la fondazione Meuccia Severi per la donazione e Federico Del Baldo che ha organizzato un concerto in beneficenza con il corpo bandistico di Montelabbate e il coro polifonico del Gallo. Ma ci sono anche ditte che vogliono regalarci i sanitari o le mattonelle, pure questo è contribuire al bene". Che dicono i vostri figli di questa visibilità, forse inaspettata?

"Sono colpiti in maniera positiva, è un riconoscimento anche dei loro sacrifici, che ciò che facciamo non è scontato e nemmeno una scelta da fuori di testa, ma una realtà di vita che ha un senso profondo. Iniziano poi a confrontarsi con un mondo dove le famiglie non hanno tanti figli come noi o dei disabili in affido. Emanuele, 13 anni, quando ci chiamano a fare testimonianze ci dice: dovete andare per far conoscere la comunità".

Quando traslocherete a Candelara e che cosa vi augurate? "Contiamo di trasferirci in estate, la ditta Violini ci ha preso a cuore, sono veloci e ordinati nei lavori. Ai candelaresi vogliamo dire che siamo contenti di arrivare in paese, una sfida nuova che ci rimette in gioco nel ricostruire da zero le relazioni. Sappiamo che Candelara è un paese vivo, attivo e fantasioso quindi andremo d’accordo: siamo pronti a collaborare e ad accogliere i giovani che vorranno conoscere la nostra esperienza basata su una vita sobria, libera dal consumismo e attenzione ai più deboli. C’è anche la possibilità di fare servizio civile nelle nostre case-famiglia sparse fra Pesaro, Fano e Mombaroccio". Elisabetta Ferri