ANNA MARCHETTI
Cronaca

La battaglia di Chiaruccia: "Il polmone verde sparisce". Ma la giunta va avanti

Permuta ex Zuccherificio: molte opposizioni al piano dell’amministrazione. . Marchegiani: "Non ci sono altre aree? Si travalica una linea da non superare".

Alcuni cittadini di Chiaruccia discutono con l’assessore Alberto Santorelli nei corridoi del palazzo comunale, dopo l’ultimo incontro sulla permuta

Alcuni cittadini di Chiaruccia discutono con l’assessore Alberto Santorelli nei corridoi del palazzo comunale, dopo l’ultimo incontro sulla permuta

L’area dell’ex zuccherificio, a volta di proprietà comunale, potrebbe essere suddivisa per le eventuali cessioni oppure potremmo individuare un fondo d’investimenti interessato a realizzare tutte le opere: palazzetto dello sport da 3mila posti, hotel da 4-5 stelle con almeno 100 camere e una sala congressi, residenze per l’housing sociale.

La maggioranza decisa ad andare avanti sulla permuta tra l’area comunale di Chiaruccia (dall’incrocio tra strada comunale Petruccia e via Tommaso Campanella) e l’ex zuccherificio (oltre 235mila mq) di proprietà della società "Cittadella srl" che fa capo agli imprenditori Paci ed Andreani. Il consigliere comunale Stefano Marchegiani (La Fano che Vogliamo), però, ha lanciato l’allarme: "Così si ‘svalica’ la zona industriale, si oltrepassa l’immaginaria ‘linea Maginot’ che non avremmo mai dovuto superare". Per l’esponente dell’opposizione quella che si accinge a prendere il Comune "non è una decisione libera" (l’area della permuta è stata indicata dai privati ndr) e Marchegiani si chiede "se ci sia la disponibilità di altre aree comunali idonee oltre quella di Chiaruccia". E ancora: "Dal momento che si autorizza l’insediamento di attività insalubri del II tipo che ne sarà di quest’area tra dieci anni?". La collega Ippolita Bonci del Bene ha fatto notare "l’impatto ambientale del polo logistico a Chiaruccia, in un’area che funziona da polmone verde tra la zona industriale e i quartieri". Del Bene ha insistito sul fatto che i cittadini di Chiaruccia "non siano stati messi a conoscenza dell’operazione, mentre il Comune dovrebbe assicurare a tutti la stessa attenzione e informazione". "Così non si fa che spostare il problema – ha incalzato Francesco Panaroni di M5S – da un quartiere ad un altro".

"Nessuna decisione – ha risposto seccata il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Loretta Manocchi – è stata presa a vantaggio di un quartiere e a discapito di un altro, per noi sono tutti uguali, non ci sono cittadini di serie A e B. La verità è che non esiste un’area uguale a quella dello zuccherificio dove concentrare hounsing sociale, albergo e palas". Insomma nessun cedimento della maggioranza di fronte ai dubbi esposti dall’opposizione e alle proteste del comitato Chiaruccia - Tre Ponti e dei residenti di Chiaruccia Verde. Anzi l’assessore Alberto Santorelli ha ribadito "la convinzione politica della scelta fatta per lo sviluppo di un’area risorsa come l’ex zuccherificio, dove sono presenti case, scuola e chiesa, a 200 metri dal mare, bloccato per anni".

Perchè la permuta si concretizzi le parti (Comune e privati) dovranno trovare l’accordo economico dopo le stime effettuate dall’Agenzia delle Entrate e prima ancora dovranno sottoscrivere una lettera d’intenti e un accordo a procedere. Venerdì pomeriggio, con la convocazione della commissione urbanistica, presenti i cittadini di Chiaruccia, è stato compiuto il primo passo per l’avvio del complesso iter: l’opposizione si è astenuta, la maggioranza ha votato a favore. La delibera deve essere ora approvata dal consiglio comunale convocato per il 25-26 marzo.

Anna Marchetti