ANGELICA PANZIERI
Cronaca

Io Apro: Umberto Carriera in rivolta da Pesaro. E Salvini accende la miccia

Venerdì la protesta: locali operativi di sera. Il leader della Lega accanto al discusso imprenditore pesarese. Il sindaco: "Assurdo"

Umberto Carriera, proprietario di 6 locali tra Pesaro e Fano

Umberto Carriera, proprietario di 6 locali tra Pesaro e Fano

Pesaro, 13 gennaio 2021 - "Non ci hanno lasciato altra scelta". Il ristoratore Umberto Carriera, proprietario di 6 locali tra Pesaro e Fano, torna di nuovo alla ribalta. E si fa promotore, assieme ad altri colleghi italiani, della manifestazione di disobbedienza civile – così l’hanno chiamata – che venerdì 15 gennaio, lo vedrà aprire i suoi locali, assieme ad altri (si parla di oltre 50mila ristoratori in tutta Italia, ma sui numeri è meglio andare cauti), anche per cena, dunque dopo le 18.

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Si chiama #ioApro1501 (Dpcm Autonomo, che sta per ‘Decalogo Pratico Commercianti Motivati’) l’iniziativa che potrebbe coinvolgere, oltre a Carriera, altri ristoratori del territorio, i cui nomi non sono stati ancora resi noti. A sostenerlo è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini, che ieri si è collegato in diretta Facebook proprio con Carriera per spiegare, alle migliaia di utenti presenti in rete, i dettagli della manifestazione.

"Quella che avverrà dal 15 gennaio non è una protesta – spiega Carriera in collegamento –, si tratta di sopravvivenza. Al momento, contiamo oltre 60mila adesioni, tra bar e ristoranti, pronti a ripartire da venerdì in poi, nel rispetto dei protocolli. Abbiamo emanato un nostro Dpcm Autonomo, che prevedrà l’alternanza e il distanziamento dei tavoli, l’uso della mascherine e dei gel, i termoscanner agli ingressi per misurare la temperatura e soprattutto, il rispetto del coprifuoco. Non sarà un’azione contro la legge. Il governo non ci ha dato modo di lavorare, quindi lo faremo da soli".

Poi rincara la dose: "‘Io Apro’ nasce perché non possiamo più pagare gli affitti né le bollette, tanto meno i nostri dipendenti. Al momento, iniziamo con i bar e ristoranti, poi penseremo a dei Dpcm anche per le altre categorie. Non abbiamo nessuna intenzione di negare la crisi sanitaria ancora in corso, stiamo solo dicendo che quella economica è altrettanto grave. I ristori arrivati, ad oggi, sono solo un’elemosina: con quei contributi, non riusciamo nemmeno a pagare le bollette. Per cui non abbiamo scelta. Saranno coinvolte 48 città italiane: sono i cittadini a chiederci di riaprire perché vogliono sostenerci. Abbiamo messo in campo una task force di oltre 30 avvocati, che tuteleranno sia noi commercianti che i clienti. Io venerdì aprirò uno dei miei locali: se arriveranno le forze dell’ordine a farmi la multa, la metterò nel cassetto ed anche i clienti che verranno non dovranno preoccuparsi. Se prenderanno una sanzione, faremo i ricorsi".

E Salvini cavalca la protesta: "Nei giorni di tante e troppe censure, voglio usare la mia pagina per dare voce all’iniziativa di Carriera – sottolinea il leader della Lega –, che ha già raccolto decine di migliaia di adesioni in tutta Italia. Ristoratori che rispetteranno le norme di sicurezza anti-Covid ancora più stringenti di quello imposte dal governo e dal Comitato Tecnico Scientifico. Umberto è un piccolo imprenditore, non può essere considerato un negazionista o un fuorilegge; stiamo parlando di uomini, donne e padri di famiglia che chiedono soltanto di lavorare e di poter continuare a pagare i loro dipe ndenti".

Parole, quelle di Salvini, che non sono passate inosservate al sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il quale ha da subito condannato il pensiero del leader della Lega: "Che un ex ministro degli Interni sostenga apertamente azioni illegali è di per sé molto grave – evidenzia Ricci –. Che poi lo faccia in un momento come questo, in piena pandemia, è irrispettoso nei confronti di chi soffre e di tutti gli altri ristoratori in difficoltà che rispettano le leggi italiane. Le associazioni di categoria (che rappresentano albergatori, baristi e ristoratori), mi hanno chiesto di essere intransigente nei controlli di chi non rispetta le regole. Tutti vogliono sconfiggere il virus e riaprire il prima possibile. Caro senatore Salvini, a Pesaro le leggi si rispettano, e così dovrebbe essere in tutta Italia. Lei dovrebbe saperlo bene. Prefetto, questore, forze dell’ordine e polizia municipale garantiranno come sempre ordine e rispetto della legge".