L’isolamento dell’entroterra, la mancanza di infrastrutture e collegamenti, lo spopolamento e la denatalità, la desertificazione dei servizi e la progressiva chiusura delle attività economiche, sono problemi comuni a molti centri pre-appennici e collinari della provincia. Un fenomeno che in qualche caso registra anche qualche segnale di rinascita. E’ il caso ad esempio di Apecchio, che di recente ha ottenuto la Bandiera arancione e che chiude una stagione estiva positiva. Ovviamente i problemi strutturali rimangono e sono stati proprio questi al centro dell’incontro tra i rappresentanti della Cna territoriale e la Giunta apecchiese rappresentata dal sindaco Vittorio Alberto Nicolucci, Francesco Contarini, Giulio Pazzaglia ed Eucherio Bricca. Per l’associazione erano presenti invece il presidente della Cna di Cagli, Lino Conti e il funzionario sindacale, Fausto Baldarelli.
"Il problema delle aree interne – come ha sottolineato Lino Conti – e dello spopolamento (l’età media degli abitanti è 51 anni) non si risolve con la bacchetta magica, ma con politiche che tendano a rilanciare il territorio nell’offerta e nelle opportunità. In questo senso bene ha fatto il Comune di Apecchio che ha partecipato (ed ottenuto), fondi dal Bando nazionale per il rilancio delle aree interne si assiste troppo alla chiusura di imprese artigianali e commerciali. Quindici attività chiuse quest’anno (erano 217 ne sono rimaste 202). Un problema dovuto a fattori generali ma anche alla difficoltà di reperire mano d’opera e figure specializzate. Occorrerebbe una maggiore collaborazione con i Comuni limitrofi. A questo proposito CNA lancia la proposta di istituire un Istituto tecnico professionale intercomunale che possa formare giovani da impiegare nelle aziende".
Per Cna un altro nodo è quello dei collegamenti. "Visto che Apecchio, per sua posizione geografica fa riferimento anche al Polo produttivo di Città di Castello, riteniamo sarebbe utile il passaggio dell’arteria che collega Marche ed Umbria ad Anas".