REDAZIONE PESARO

Infermieri, si dimette la presidente: "I nodi? Aggressioni e carichi di lavoro"

Laura Biagiotti, dopo 16 anni, lascia anticipatamente l’Ordine. "Tante sfide da affrontare, servono forze nuove"

Infermieri, si dimette la presidente: "I nodi? Aggressioni e carichi di lavoro"

Dopo 5 tornate elettorali e 16 anni al timone dell’Ordine degli infermieri, la presidente Laura Biagiotti ha annunciato ieri le sue dimissioni anticipate. "La scadenza naturale sarebbe stata a ottobre – ha detto – ma abbiamo ritenuto che fosse necessario e giusto dare l’opportunità a persone nuove e con più stimoli di prendere in mano l’importante lavoro che ancora ci aspetta, dando il tempo ai 1300 iscritti di organizzarsi con le diverse liste". Sfide importanti, in uno scenario complesso e pieno di incognite, come gravoso è stato il compito portato avanti con tenacia negli ultimi cinque lustri. "La nostra professione – ha detto Biagiotti – si è profondamente trasformata. Ormai gli Ordini sono soggetti importanti, gli infermieri sono professionisti con competenze sanitarie sempre maggiori. Abbiamo superato la pandemia, pesante da un punto di vista fisico ma anche burocratico, con leggi che cambiavano continuamente e le denunce dei colleghi no vax".

Archiviata quella fase, ora ci sono altre battaglie da fronteggiare: "Quella più grande riguarda gli stipendi – ha detto la presidente, che formalmente si dimetterà il primo febbraio –: per le competenze e il carico di lavoro che abbiamo, per i rischi che affrontiamo, per le difficoltà che abbiamo nel rispondere alle richieste del cittadino, che a volte reagisce anche con la violenza fisica o verbale, non è accettabile uno stipendio da 1500 euro al mese. Siamo costretti a sopperire alle carenze del territorio, perché manca il personale. Abbiamo persino difficoltà a metterci in malattia, perché ormai non si assume più".

Secondo Biagiotti il concorsone regionale da 47 posti, dei quali una parte destinata a Pesaro, saranno una goccia nel mare. "Come puoi aiutare un sistema sanitario se l’infermiere, che rappresenta il ’front office’, si trova così in difficoltà? Siamo persino arrivati a dover mettere i cartelli con scritto di non aggredire i sanitari. Sono tanti i colleghi che segnalano aggressioni fisiche o verbali, anche se poi hanno paura di metterlo nero su bianco".

Sono le aggressioni e i carichi di lavoro i problemi – strettamente correlati – che maggiormente evidenziano gli iscritti all’Ordine. Problemi che spesso portano gli infermieri a cercare lavoro all’estero, dove sono meglio retribuiti e sentono di avere una dignità professionale maggiore. "Ero arrivata al punto – racconta la presidente – che cercavo di nascondere i bandi per le assunzioni all’estero. Ormai circa il 15% dei colleghi che si iscrivono all’Ordine chiede il nulla osta per l’estero. E comunque almeno il 70% degli stessi colleghi, va a lavorare in altre regioni, perché qui nelle Marche non trova le condizioni per far valere le sue competenze e capacità. Ci rendiamo conto che stiamo sgretolando un sistema che è casa nostra?"

Laura Biagiotti, stretta tra lo scetticismo per lo stato delle cose e la fiducia nella capacità della categoria di far fronte alle sfide future, ha chiuso ricordando un’iniziativa portata avanti dall’Ordine durante la pandemia. "Avevamo fatto delle magliette colorate con le frasi scritte dagli infermieri. Erano messaggi per essere positivi e darci coraggio in un momento in cui abbiamo rischiato in prima persona. Un augurio di positività che spero accompagni la categoria per le prossime battaglie da affrontare". Il testimone della presidente dimissionaria sarà temporaneamente raccolto da un altro consigliere, dopodiché, nell’ultimo quadrimestre dell’anno, si terranno le elezioni.

Ben.I.