REDAZIONE PESARO

In Pronto soccorso tutti dalla parte di Gnudi "Ha ragione, i malati devono avere un letto"

Medici e infermieri del dipartimento Emergenza scrivono una lettera di sostegno al primario che ha parlato di situazione da "terzo mondo"

Migration

Lo sguardo su quelle persone nelle barelle non lo sosteneva più. Tre, quattro fino a cinque giorni stesi nei corridoi del pronto soccorso. Tutto questo, per il primario Umberto Gnudi, non era più accettabile o meglio era degno di un ospedale da "terzo mondo". Uno sfogo dovuto a ciò che vedeva, tanto da vergognarsi di fronte ai parenti dei malati che chiedevano spiegazioni sul trattamento riservato ai loro congiunti. Ma aver fatto queste affermazioni cinque giorni fa al Carlino, ha scatenato polemiche e reazioni compresa una dissociazione clamorosa dell’azienda ospedaliera Marche Nord e di gran parte dei primari degli altri reparti, i quali hanno preso le distanze dal dottor Gnudi dicendo fondamentalmente che gli ospedali riuniti Marche Nord (San Salvatore di Pesaro e Santa Croce di Fano) sono tra i migliori delle Marche, annunciando però che si sarebbero dati da fare per aiutare il pronto soccorso del San Salvatore rinforzando la presenza a turno dei medici. E qualche rinforzo è già entrato in servizio.

Ma ieri, doppia clamorosa svolta. Quasi tutto il personale (medici e infermieri) del pronto soccorso del San Salvatore e del Santa Croce di Fano e della Medicina d’urgenza hanno solidarizzato col dottor Gnudi e con quello che ha detto al Carlino. Ma due ore dopo l’invio di una nota di solidarità, tutti gli infermieri della Medicina d’urgenza che avevano firmato la lettera hanno fatto dietrofront chiedendo di togliere la loro firma. Ed ecco la lettera inviata ai giornali solo dal personale del pronto soccorso: "Nessuno ha mai messo in discussione la professionalità del personale dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord, tuttavia, i medici e gli infermieri del Pronto Soccorso sottoscrivono quanto detto dal direttore Umberto Gnudi, per la tutela di tutti i pazienti, soprattutto dei più fragili".

Continua la nota: "Non si tratta di polemiche inutili o strumentalizzazioni ma del diritto del paziente ad avere un posto letto per la giusta assistenza in tempi adeguati, non dopo giorni".

Ed ecco le firme di chi ha sottoscritto questa presa di posizione in favore del dottor Gnudi: Mariangela Vannucci, Ramona Brugnera, Tiziana Mesiti, Margherita Lambertini, Marco Laterza, Francesca Padiglione, Vanessa Caporale, Massimo Mattioli, Anastasia Rossi, Francesca Fulgenzi, Federica Bossi, Alessandro Cinquepalmi, Francesco Oricchio, Barbara Gabrielli, Raffaella Giorgi, Giulia Nicolai, Maurizio Guerra, Martina Lomma, Andrea Auriemma, Elisa Tamburini, Elisa Burzacchi, Umberto Pedinelli, Daniele Binda, Alessio Irace, Luisa Mancuso, Federica Gabbianelli, Silvia Massa, Noemi Pierucci, Milena De Santi, Giulia Palazzetti, Marina Panzera, Claudia Magi, Amanda Anniballi, Leonardo Forconi, Ilaria Fasano, Eleonora Sisti, Nadia Vitale, Valentina Magi, Olivia Giorgi, Elena Benedetti, Chiara Del Prete, Serena Belloni e Gina Coco.

L’elenco dei nomi di chi ha voluto testimoniare la solidarietà al primario Umberto Gnudi assume in questo contesto un rilievo importante e del tutto inedito. Mai in passato si era verificato questo. La sfida tra primario e vertici Marche Nord sulla gestione dei malati extra covid che accedono al San Salvatore può portare ad un miglioramento della situazione, che è già iniziato, ma a patto che non si tocchi Gnudi. Sembra essere questo il messaggio vero di quella lettera.

ro.da.