REDAZIONE PESARO

Il violino di Uto Ughi alla corte di Federico

Il 7 concerto del celebre esecutore per il 600° compleanno del duca di Urbino. "Mi ispira suonare nel simbolo del Rinascimento"

Uto Ughi cita Raffaello, dichiara l’amore per Urbino che non vede l’ora di visitare. Arriverà il giorno prima per respirare il clima rinascimentale. Il Maestro, considerato fra i maggiori violinisti al mondo, è stato chiamato dal direttore artistico dell’Ars Urbino Ducale, Massimo Puliani, per il concerto celebrativo del Compleanno del Duca: il 7 giugno in occasione del 600° anniversario della nascita di Federico da Montefeltro.

L’evento si terrà nel Cortile d’onore di Palazzo Ducale alle 21. Il concerto è all’interno di un progetto che si estenderà fino alla Festa del Duca in programma in agosto, a cura dell’Ars Urbino Ducale con presidente Francesca Crespini, in collaborazione con il Comune, la Galleria e il Ministero della Cultura.

Le fa piacere, Maestro, tenere il concerto nel Palazzo che ha segnato la storia del Rinascimento, la storia delle arti e del teatro?

"Sono molto ispirato di suonare in un una città che è il simbolo del Rinascimento che ha dato all’Italia il futuro della cultura, dove la musica si sposa con le arti figurative in modo straordinario. È la prima volta che vengo nella vita a Urbino e anche per il maestro Bruno Canino che mi accompagnerà al pianoforte".

Quale sarà il suo programma?

"Beethoven la Sonata chiamata La Primavera, per il suo carattere lirico, sereno, prima che diventasse sordo, quando ancora credeva negli ideali. Poi suoneremo Georg Friedrich Händel, Sonata N. 4 in Re maggiore, e di Antonin Dvoràk Quattro pezzi romantici per violino e pianoforte, op. 75, e Paganini".

Per un musicista quale suggestione artistica provoca suonare a Urbino?

"Quando si parla di Urbino ci si immagina di Raffaello che era il Mozart della pittura, c’è un accostamento fra loro, per la loro creatività spontanea, per il dono naturale della “Meraviglia“. Nei manoscritti di Mozart non c’è mai una correzione, rifacimento. A differenza di Beethoven che cancellava e rifaceva".

La scuola ha una sua importanza per far conoscer la musica? "C’è una carenza nelle scuole. Con tutti gli appelli fatti dai grandi direttori, Abbado, Muti e anche dal sottoscritto, la cultura musicale non viene approfondita. E purtroppo prevale fra i giovani quella dei fenomeni musicali più mediatici".

Uto Ughi che nel corso della sua carriera si è esibito con le maggiori orchestre del mondo per i suoi concerti utilizza lo Stradivari Van Houten-Kreutzer del 1701, appartenuto al violinista omonimo al quale Beethoven aveva dedicato la Sonata in la maggiore op. 47, ed il Guarneri del Gesù. Con il Maestro Uto Ughi ci sarà al pianoforte il Maestro Bruno Canino.

Info: biglietti su vivaticket.it o al Teatro Sanzio che sarà pronto ad ospitare il concerto in caso di maltempo.

Beatrice Terenzi