REDAZIONE PESARO

Il ricordo di Spugnini tra i durantini

Insieme a tanti turisti che affollano la città in questi giorni di Festa della Befana, in fila per visitare la...

Insieme a tanti turisti che affollano la città in questi giorni di Festa della Befana, in fila per visitare la...

Insieme a tanti turisti che affollano la città in questi giorni di Festa della Befana, in fila per visitare la...

Insieme a tanti turisti che affollano la città in questi giorni di Festa della Befana, in fila per visitare la casa della famosa vecchina volante ci sono anche alcuni urbaniesi. L’allestimento di quella che è la principale attrazione della manifestazione fu curato da Egidio Spugnini (foto), scenografo del cinema scomparso pochi giorni fa all’età di 79 anni. A una settimana dalla morte il ricordo di Egidio da Casteldurante, questo il suo nome d’arte, è ancora presente: "Qualcuno si era accorto che le finestre di Egidio, che danno sulla piazza di san Cristoforo, erano rimaste chiuse fino tardi – ha scritto Raimondo Rossi, artista e memoria durantina –. Da quelle finestre egli era solito controllare i movimenti della piazza poi scendere e conversare con tutti, una presenza quotidiana fatta di saluti, di osservazioni piccole critiche paesane e simpatici lazzi che contribuivano a rendere viva la città ora rimasta priva di un personaggio già onorato e riconosciuto ufficialmente sia a livello locale che oltre per la sua lunga attività ed esperienza nel mondo dell’arte ed in particolare del cinema cui ha dato il suo generoso apporto negli studi romani di Cinecittà. Certamente la sua mancanza si sentirà".

Particolarmente toccante anche l’omelia del diacono Giuseppe Mangani il giorno dei funerali: "Egidio è stato per noi e per l’Italia un grande scenografo con lavori in rappresentazioni teatrali di grande attualità, con lavori civili con impegni televisivi e decorazioni a largo raggio in varie parti d’Italia. Egidio è stato un artista innamorato della bellezza: la sua arte non è stata mai esibizione, ma è stata sempre espressione del cuore. È nato artista. Proviene da una famiglia di artisti: nel primo altare di sinistra di questa concattedrale c’è la tela della Sacra Famiglia che è uscita dalle mani di un parente di Egidio, Ferdinando Spugnini. Potrei dire che lui era come un bambino, e tale rimase per la sua curiosità, per la sua semplicità. Nell’ammirazione della bellezza. Proprio lo stupore e la meraviglia sono state le cifre distintive di Egidio. Proprio lo stupore e la meraviglia sono state le cifre distintive di Egidio. Quando parlava spesso era arrogante ma non cattivo: era il suo carattere. Dentro di sé era tutto cuore, sempre aperto, sensibile, amabile e facile all’amicizia. Era sincero. Era sicuro di sé. Non sopportava la doppiezza, il sotterfugio, le bugie, le falsità. Ciao Egidio, riposa in pace".

Andrea Angelini