GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

Il Papa non benedice più: rubata la mano

E’ accaduto alla statua di Celestino V, in via Bramante. L’arto era già fragile e spesso vittima di vandalismi. Un epilogo annunciato

Il Papa non benedice più: rubata la mano

La statua del Papa priva della mano. Ma era un epilogo annunciato

La mano di papa Celestino V da ieri non benedice più nessuno in via Bramante. È stata staccata e rubata nella notte tra venerdì e sabato l’arto della statua del papa posta all’incrocio tra via Bramante e via Piano Santa Lucia, proprio di fronte alla caserma della Finanza.

A notare per primo il trafugamento, Guidubaldo Balsamini, figlio dello scultore Arnaldo (per tutti Pippi), che nel 2009 l’aveva ricostruita dopo decenni di mancanza. "La mano era fragile, perché era comunque un’aggiunta realizzata da mio padre – ci spiega Balsamini – però con una normale manutenzione e l’uso di cemento o resine sarebbe rimasta attaccata, invece erano anni che ‘ballava’".

La situazione di instabilità della mano infatti era nota da tempo, e anche il Carlino se ne era occupato, con un articolo datato novembre 2022. Ben due anni fa infatti Balsamini aveva fatto notare, sia agli uffici comunali che su queste pagine, che la statua del papa non trovava pace: "All’epoca avevo notato che la mano benedicente di Celestino V ogni tanto cambiava posizione. Ci passo accanto tutte le mattine andando al lavoro, e periodicamente la vedevo ruotata in diverse pose. Sicuramente erano delle bravate: qualcuno la forzava appendendosi ad essa senza sapere che è un’aggiunta, oppure hanno tentato deliberatamente di estrarla ma grazie al perno interno l’incastro reggeva allo strappo. Fatto sta che ora il perno e il cemento non hanno retto più e qualcuno ora la mano se l’è portata via". Giova ricordare le travagliate vicende della scultura, fin dall’origine. Scolpita nel 1737 da Bartolomeo Pincellotti come effigie di papa Alessandro VIII, nel 1798 fu ritoccata e dedicata a Celestino V, modificando anche la lapide sottostante per salvarla dalla distruzione napoleonica.

Mozzata secondo la leggenda oltre un secolo fa da un maniscalco, fu restaurata per tre volte da Balsamini, che trovò la posa più consona assieme allo storico don Franco Negroni. Dal 10 aprile 2009 era stabile, salvo vandalismi notturni come sigarette tra le dita, bicchieri di plastica, una scarpa e persino uno yo-yo. Poi, da due anni circa, le periodiche rotazioni nelle pose più incredibili, e ora il furto definitivo. Purtroppo un epilogo scontato e tristemente annunciato. Ora però Pippi Balsamini non c’è più a rifare la mano per la quarta volta. Chi restaurerà la mano del papa ora?