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Il dopo Piacenza. Due punti buoni anche se brutti sporchi e cattivi

Punti brutti, sporchi e cattivi? Punti raccolti nel cestino dell’immondizia a Piacenza? Poco importa. La Vuelle ha fatto un altro...

Punti brutti, sporchi e cattivi? Punti raccolti nel cestino dell’immondizia a Piacenza? Poco importa. La Vuelle ha fatto un altro passo in avanti risalendo dal fondo della classifica. Esce da Piacenza, la Vuelle, non come un eroe greco con lo scudo scintillante sopra il Partenone, ma sicuramente la squadra sta camminando verso una certa serenità e sicurezza. Quella benzina che è mancata per diverse settimane a questa formazione finita nel gorgo per una serie di problemi.

Contro Piacenza, che è ultima in classifica, e non per caso, è stata una mezza rapina, ma è anche un segnale che scippi del genere – basterà ricordare le partite vinte dai grandi squadroni al vecchio palas durante l’età del ferro –, sono anche un segnale di forza. Controllare, perché Piacenza non ha mai avuto la partita in mano, e quindi colpire anche giocandosi tutto in quella roulette dei tiri liberi.

Un segnale comunque che questa squadra sta trovando alcuni punti fermi su cui poter contare anche perché sta salendo, e non poco, il rendimento di King.

Resta sul tavolo per rovesciarlo il problema di un pivot anche contro l’ultima in classifica la Vuelle ha preso 11 rimbalzi in meno rispetto ai padroni di casa. Resta sul tavolo anche il problema Zanotti e su questo giocatore non si va per migliorare perché il rientrante Petrovic, nella sostanza, è una fotocopia tecnicamente di Zanotti. Non uno che si butta come un toro Petrovic dentro l’area dei tre secondi per fare a martellate: un altro di quelli che preferisce lavorare fuori dall’area per colpire dalla distanza. Per capire se il salto triplo in avanti che è stato fatto in queste ultime tre settimane è prefondo, occorrerà comunque attendere, non tanto domenica Cremona, quanto la Fortitudo in casa il 29. Quello sarà il vero test per tutta la squadra. La risposta è a breve giro di posta: fra meno di due settimane. Poi si capirà se a tavola si potrà servire il vino della casa oppure champagne.

m.g