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Il Cup che non funziona: "Più linee telefoniche, ma serve la fibra ottica. A breve sarà tutto ok"

Saltamartini fa chiarezza sul Centro unico di prenotazione "Il quartiere di Pesaro dove hanno sede gli uffici non è ‘coperto’. Problemi anche per colpa degli hacker". Resta il nodo delle farmacie.

Code di cittadini al Centro unico di prenotazione delle Marche

Code di cittadini al Centro unico di prenotazione delle Marche

di Anna Marchetti

PESARO

"Disguidi al Cup regionale: abbiamo aumentato le linee telefoniche ma il quartiere di Pesaro dove hanno sede gli uffici non è coperto dalla fibra ottica". Secondo l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, l’assenza della fibra ottica a Torraccia di Pesaro – dove si trovano gli uffici del Centro unico di prenotazione nel quale operano 75 dei 100 operatori delle Marche (gli altri 25 sono a Fermo), che insieme gestiscono 210 linee (180 in entrata e 30 in uscita) – è una delle cause del mancato funzionamento del Cup regionale e dei disagi provocati ai cittadini che tentano di prenotare visite mediche. E’ quanto emerso nella risposta che Saltamartini ha dato ieri in consiglio regionale alle interrogazioni sul mancato funzionamento del Cup presentate dall’opposizione: Marta Ruggeri di M5S e i colleghi del Partito democratico. "Purtroppo in una città importante come Pesaro – ha aggiunto l’assessore Saltamartini – c’è un quartiere non servito dalla fibra ottica. Questo ha comportato ulteriori ritardi che stiamo cercando di risolvere con Telecom e Fastweb". La fibra ottica è infatti il presupposto "per il potenziamento delle linee telefoniche – chiarisce Saltamartini – e per incrementare il numero degli utenti che posso accedere al Cup". I problemi legati alla mancata presenza della fibra ottica si sommano alle conseguenze dell’attacco hacker subito dal Cup regionale il 19 maggio. Dopo aver assicurato che l’aggressione informatica non ha intaccato i dati sensibili dei cittadini-pazienti, Saltamartini ha ammesso che da allora "si sono verificate delle disfunzioni. A seguito di quell’attacco è stato necessario garantire una maggiore sicurezza di accesso sia degli operatori del Cup sia delle farmacie, con misure di sicurezza aggiuntive come richiesto dai tecnici che si occupano di cybersecurity. Tutto ciò ha portato ad un accumulo di ritardi anche sulle richieste di prestazioni". Inoltre perché i cittadini possano tornare ad effettuare le prenotazioni al Cup tramite le farmacie "queste si dovranno adeguare ai nuovi standard di sicurezza per permettere l’identificazione di ogni operatore che accede al sistema". Dopo aver ricordato che sull’attacco hacker sono in corso le indagini di polizia e che quello del digitale è un mondo in veloce trasformazione – "in alcune regioni si fa già ricorso all’intelligenza artificiale" – Saltamartini ha assicurato che il Cup regionale "tornerà a funzionare a breve".

Affermazione che, però, non ha convinto la consigliera Ruggeri. "Finalmente anche lei assessore – ha replicato – ha preso coscienza che il Cup regionale non funziona ma personalmente non ho la sua serenità nel credere che tra qualche settimana i problemi siano superati perchè lo aveva già assicurato dopo l’attacco hacker del 19 maggio. E’ impensabile che in una regione come le Marche ci si debba per forza rivolgere al privato per curarsi". La consigliera del Pd Manuela Bora ha invece posto l’attenzione sull’attacco informatico: "Non sapete cosa sia accaduto, sarebbe più corretto ammettere che utilizzate una tecnologia obsoleta: evitate false informazioni e false rassicurazioni".