
Il convento dell’Annunziata "sta cadendo a pezzi come un vecchio presepe" e pare che questo non importi a nessuno....
Il convento dell’Annunziata "sta cadendo a pezzi come un vecchio presepe" e pare che questo non importi a nessuno. È il nocciolo di una denuncia messa nero su bianco da Rifondazione comunista. Il testo, in cui si intravede chiarissima la mano dello storico, ovvero Renzo Savelli, fa così: "Ma il convento degli Zoccolanti non è di proprietà comunale? Il convento della Santissima Annunziata, noto anche col nome di Convento degli Zoccolanti, non è quello originario del Quattrocento, di cui ci resta oggi in pinacoteca solo il bel dossale di scuola fiorentina sul tema dell’Annunciazione, poiché fu demolito e ricostruito in varie fasi nel corso del Seicento. Esso si trova oggi in uno stato di completo abbandono: basta infatti guardare la facciata nord, ormai quasi completamente ricoperta di vegetazione, per rendersi conto che è assolutamente urgente intervenire. Un’altra parte dell’edificio (ala sud-ovest) si va ammalorando sempre più e i primi crolli sono ormai visibili. E infine il chiostro, la parte di maggior pregio, col suo già-bel porticato e il suo già-elegante pozzo al centro. La vegetazione, come denunciato da un video apparso pochi anni fa, occupa tutto il cortile, supera per altezza di gran lunga il tetto delle celle del convento e il pozzo non si vede più". Ma non è solo l’edificio a cadere a pezzi, anche quello che c’è dentro. Per esempio due carri funebri che risalgono a più di un secolo fa, quando quella che in dialetto si chiama "turibia" era ancora trainata da cavalli: "Ultima notazione: i due carri funebri in legno per distinti tipi di funerali, quando erano ancora trainati dai cavalli e risalenti ad almeno 100 anni fa, rappresentano un unicum nel loro settore, dato che carri simili sono stati quasi tutti distrutti". Meriterebbero di essere restaurati già solo per questo, nota Rifondazione. Infine: "Purtroppo l’intero monastero, che dopo la soppressione degli ordini pauperistici era stato concesso dal Ministero dell’Interno al Comune di Fossombrone, da tempo è in decadenza nel disinteresse totale di quasi tutti gli amministratori comunali, compresi quelli in carica, che per bocca del vicesindaco si lodano anche per la manutenzione ordinaria, ma ignorano le proprietà comunali che stanno cadendo e vale la pena di salvare".
a. b.