REDAZIONE PESARO

Il ’cascone’ di Vale a rischio sfratto: "Portiamolo davanti al motoclub". Scatta la raccolta firme: subito 100

Petizione promossa dall’architettro Ferdinando Leoni, progettista del restyling piazzale D’Annunzio "Lo faccio ora perché l’idea di metterlo lì era dell’ex sindaco Ricci. Con Biancani parlerò nei prossimi giorni".

Il ’cascone’ di Vale a rischio sfratto: "Portiamolo davanti al motoclub". Scatta la raccolta firme: subito 100

Ferdinando Leoni, architetto. Lui è il professionista che ha ridisegnato tutto piazzale d’Annunzio, ex piazzale Trieste, girando intorno, durante i lavori, al grande casco di Valentino Rossi. Ora guida una specie di sollevazione popolare per portare via da quel luogo il monumento dedicato al Fenomeno attraverso una petizione pubblica. "Non c’entra nulla in quel contesto".

Ok, ma perché proprio ora?

"Ho iniziato in questi giorni una raccolta di firme per il semplice motivo che non c’è più Matteo Ricci a guidare l’amministrazione comunale".

Il nesso qual è?

"E’ che è stato lui il fautore di quella soluzione e cioè mettere in casco di Valentino Rossi in piazzale d’Annunzio. A lui piaceva, quindi diventatava difficile fino a qualche giorno fa questa operazione".

Effettivamente, tolti gli appassionati di moto, non ha mai ottenuto dei grandi consensi. Anzi...

"Certamente, ed è un sentimento abbastanza radicato tra i pesaresi e me ne sto facendo portavoce. Ed è per questa ragione che stiamo cercando di capire con questa raccolta di firme se l’operazione si riesce a portare a compimento. Io ci credo".

Ma per collocarlo poi dove?

"Stavamo pensando che forse il suo luogo ideale potrebbe essere nei giardini che sono davanti al moto club Benelli, in viale Mameli. Quale posto migliore di quello".

Ma ha parlato con i responsabili del sodalizio?

"Ho fissato un incontro con il presidente del moto club Marco Brusciotti ed anche con l’ex presidente. Forse ci vediamo oggi stesso e parliamo di questa storia e di questa soluzione. So che hanno delle idee. Ci confronteremo".

Accennato qualcosa al nuovo sindaco Andrea Biancani?

"No, ancora no. Anche perché in questo momento ha altri problemi. Ma penso di incontrarlo, esponenendogli il progetto, nei primi giorni di luglio".

Gli esercenti del piazzale che dicono?

"A loro non cambia nulla. Anzi.

Anche perché nessuno vive, mi hanno detto, con le quattro birre vendute a qualche motociclista che si ferma per farsi un selfie. Ho trovato condivisione anche dall’ex presidente degli albergatori Costantini. Fra l’altro il casco è ridotto anche male perché non ha mai avuto un minimo di manutenzione".

Togliamo il casco per metterci cosa? Qualcuno suggeriva i gabbiani di Giuliano Vangi ora in piazzale Matteotti?

"Lì il problema è legato al fatto che bisogna avere l’ok della famiglia Bucci che ha pagato. Poi il basamento è più grande della vasca e questo rappresenta un ostacolo di non poco conto. Avevo pensato alla stele di Pomodoro che è nella fondazione Salvaterra, ma anche lì c’è un ostacolo: la scultura è privata. Ma trovare un oggetto d’arte è l’ultimo dei problemi perché la città è piena di opere d’arte a partire dall’opera di Colla che era collocata in piazzetta Mosca".

Come va la raccolta di firme che ha promosso su Facebook?

"In pochi giorni siamo arrivati ad oltre cento firme. Ma è difficile perché il meccanismo non è facile: è frenante. Per questo penso con l’aiuto del Carlino di poter mettere due o tre punti di raccolta firme in città per dare forza a questo progetto a cui credo e che sta raccogliendo molti consensi perché l’idea che ho lanciato piace".

m.g.