REDAZIONE PESARO

Il carcere come una polveriera. Detenuto ferisce quattro agenti

Si tratta del ventesimo caso dall’inizio dell’anno. Uno dei poliziotti ha avuto una prognosi di 50 giorni

Il carcere di Villa Fastiggi. I sindacati lanciano l’allarme

Il carcere di Villa Fastiggi. I sindacati lanciano l’allarme

di Antonella Marchionni

Una violenta aggressione in carcere, la ventesima dall’inizio dell’anno. E’ quanto accaduto sabato intorno alle 20. Quattro agenti della polizia penitenziaria tra i 30 e i 35 anni sono finiti al pronto soccorso con lesioni provocate da un detenuto che si è ribellato alla richiesta di fare rientro nella sua stanza. Uno di loro ha avuto una prognosi di 50 giorni, un altro di un mese e gli altri due, i meno gravi, di una settimana ciascuno. Un detenuto di origine nordafricana di circa 25 anni si è scagliato violentemente contro i quattro agenti. Gli avevano chiesto di rientrare nella sua camera ma lui non ne voleva sapere e a quel punto si è scagliato contro di loro. Prima ha sputato addosso ai poliziotti e poi ha tirato un pugno in faccia a uno dei quattro che è caduto a terra battendo violentemente la schiena. Un altro ha rotto il braccio che è stato ingessato.

Il detenuto 25enne già in passato si era reso protagonista di episodi simili e infatti, proprio per questioni legate all’ordine e alla sicurezza, era stato trasferito a Pesaro da un altro istituto penitenziario della Marche. "Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative – si legge in un comunicato stampa unitario – denunciano l’episodio, il ventesimo circa a tutto il 2024, subìto dai poliziotti in servizio nella struttura penitenziaria di Villa Fastiggi. Purtroppo si tratta dell’ennesimo atto di violenza perpetrato ai danni dei poliziotti all’interno della struttura pesarese, fatiscente, al limite del collasso per capienza detentiva". I sindacati denunciano "l’assenza di spazi e il problema della gestione dei detenuti con patologie psichiatriche" segnalano inoltre una "carenza di personale (circa il 20%). I poliziotti si sentono abbandonati, in assenza di risposte e interventi da parte degli uffici centrali e periferici, tesi a garantire la sicurezza del personale e dei detenuti". L’auspicio è "l’individuazione di una idonea struttura all’interno della regione ove custodire e curare detenuti psichiatrici".