ELISABETTA FERRI
Cronaca

Ieri la squadra a rapporto in sede . L’ultimatum del presidente Valli:: "Atteggiamento inaccettabile"

"Abbiamo preso dei provvedimenti e se con Cento non cambia qualcosa si riparte da zero: si torna in ritiro" "Ci sono dei problemi strutturali, ma in ogni caso con questi giocatori non si possono fare figure del genere".

Ieri  la squadra a rapporto in sede . L’ultimatum del presidente Valli:: "Atteggiamento inaccettabile"

Il presidente Andrea Valli prende posizione dopo la choccante serata al Palamacchia di Livorno

Pesaro

Presidente Valli, è vero che ieri mattina ha convocato tutta la squadra nel suo ufficio in sede?

"Sì. Dopo la non-prestazione di Livorno era necessario fare un incontro a quattr’occhi. Finora, anche per colpa mia, ero rimasto un po’ defilato lasciando fare a chi era in contatto diretto con i giocatori, anche perché pensavo di avere a che fare con persone, oltre che con giocatori, mature. Ma ora non c’è più nessuna scusante e abbiamo preso dei provvedimenti che restano interni al club. Ho parlato chiaro e spero si siano resi conto, altrimenti sarebbe molto grave. In caso contrario, se con Cento non avremo la risposta attesa, si riparte da zero: si torna in ritiro e torniamo in città solo per le partite".

Che cosa l’ha sorpresa mercoledì sera?

"Il fatto che sapevano benissimo che all’inizio ci avrebbero aggrediti e noi avremmo dovuto reagire prima di tutto sotto l’aspetto fisico e caratteriale. Contro Udine e Rimini qualcosa in difesa si era visto, un impegno e una dedizione maggiore: pensavo quindi che avrebbero continuato questo trend migliorativo, invece abbiamo fatto tre passi indietro. Inaccettabile". Ma questo gruppo è unito?

"Fra loro non ci sono problemi ma quando le cose vanno storte si tende a far emergere se stessi più che il collettivo e questo nello sport, specialmente nello sport di squadra, è la cosa più deleteria".

Non sarà che questo roster non è ben assemblato?

"Sono consapevole che a livello strutturale ci sono dei problemi che verranno risolti appena si sbloccheranno alcuni meccanismi, ma in ogni caso anche con questi giocatori qua non si possono fare figure del genere".

Cosa pensate di fare, un’aggiunta o un cambio?

"In questo momento un’aggiunta, poi quando saremo in undici col ritorno di Petrovic vedremo cosa fare".

Cosa manca secondo lei a questo gruppo?

"Più del play o del pivot, come tutti vanno sottolineano, manca un team-leader, uno che abbia carattere al di là del ruolo e sia in grado di prendere per mano la squadra nelle difficoltà. Sono convinto che a Udine, avanti di 15, un giocatore di questo tipo ci avrebbe consentito di portare a casa i due punti".

Siamo sicuri che la squadra segua Leka, o comunque lo ascolti?

"All’arrivo di Spiro un piccolo sussulto c’era stato. Il problema è che nella testa di chi aveva scelto questi giocatori c’erano certe idee che non sono andate in porto, o comunque non lo sapremo mai perché tre partite sono poche per giudicare. Anche se, onestamente, già la sconfitta con Vigevano al debutto casalingo era stato un brutto campanello d’allarme".

Voi eravate convinti di aver allestito una squadra competitiva?

"Sinceramente sì. Tutti gli addetti ai lavori a partire da Marzorati, che era passato da Pesaro come fa spesso per lavoro e conosce bene Sacripanti, avevano espresso pareri positivi. Magari non eravamo perfetti ma neanche nei peggiori incubi era ipotizzabile questa situazione. Vedo che anche altre formazioni che puntavano in alto, come Brindisi e Fortitudo, hanno dei problemi ma questo certo non ci consola. Ma ci dice che forse in questa categoria è necessario un altro approccio per fare risultato".

Può ampliare il concetto?

"Ho notato che giochiamo un po’ meglio con avversari più tecnici, che magari giocano a viso aperto mentre soffriamo tremendamente chi la mette sul fisico, sul gioco sporco, aggressivo. Ma insomma tutti abbiamo giocato a basket in questa città e sappiamo che ti devi adeguare, non fermarti per un piccolo contatto ma rimboccarti le maniche e dopo aver preso una randellata essere in grado di restituirla anzichè prendere la seconda e magari lamentarti".

Vuole dire qualcosa ai tifosi?

"Sono stato anche io un tifoso e so che certe cose fanno cadere le braccia, non ci sono scusanti. Sono anche convinto che meritano di più però li prego di non abbandonare la squadra durante le partite perché non aiuta".