Identificata molecola che modifica le cellule nel caso di cancro

Importante risultato al Laboratorio di Patologia Molecolare dell’Università. La ricerca sovvenzionata dalla Fondazione Pirozzi di Fano aiuterà a mettere a punto nuove cure

Identificata molecola che modifica le cellule nel caso di cancro

Identificata molecola che modifica le cellule nel caso di cancro

La Fondazione Pirozzi di Fano ha presentato pubblicamente presso l`Aula Magna dell`Università di Urbino i risultati di una ricerca del Laboratorio di Patologia Molecolare dell’Università che studia i meccanismi normalmente deputati al controllo della funzione del nostro Dna, del nostro genoma, e che nel cancro subiscono delle alterazioni che chiamiamo modificazioni epigenetiche.

La ricerca è stata condotta dal Dipartimento di Scienze Biomolecolari e dal Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell’Università degli Studi di Urbino ed è stata sostenuta dalla Fondazione Pirozzi fondata in memoria di Francesca Pirozzi, morta a 24 anni di linfoma, con lo scopo di generare fondi per la ricerca e produrre contenuti ed informazioni utili per chi si ammala di tumore. "Oggi raccontiamo una storia che è cominciata qualche anno fa con la perdita di mia figlia – spiega il creatore della Fondazione, Marco Pirozzi –. Da questa storia triste abbiamo deciso di essere utili. La Fondazione ha fatto un grande lavoro e, oggi, abbiamo raccontato quelli che sono stati i suoi risultati. Il progetto è partito in memoria di Francesca, e tutto ciò che viene fatto è per averla con noi. Spesso, quando si parla di raccolte fondi, non si sa con certezza dove finiscono i contributi, per questo presentiamo pubblicamente i risultati di questa ricerca che, nonostante sia nata nel piccolo, da una famiglia, in qualche modo può competere e diventare un modello con il quale supportare la ricerca in campo nazionale".

"Nel laboratorio di Patologia Molecolare la nostra attività di ricerca si occupa della comprensione dei meccanismi molecolari alla base del cancro – ha detto Mirco Fanelli, professore Ordinario Dipartimento Biologia Molecolare dell`Università di Urbino –. In particolare, ci stiamo dedicando alla comprensione dei meccanismi epigenetici, cioè tutti quei meccanismi che sono normalmente deputati al controllo della funzione del nostro Dna, del nostro genoma, e che nel cancro subiscono delle alterazioni che chiamiamo modificazioni epigenetiche. Le epimutazioni sono per natura reversibili e quindi molto interessanti per i ricercatori che da ormai due decenni stanno tentando, con diverse strategie, di ricondurre alla condizione “normale” con conseguente beneficio terapeutico. La conoscenza delle anomalie epigenetiche nel cancro ci consente, poi, di individuare dei possibili target terapeutici. Questa è l’altra parte della ricerca che portiamo avanti insieme al gruppo dei chimici facenti capo al prof Vieri Fusi, e che è diretta alla sintesi di molecole che possono avere un ruolo biologico nella speranza che possano diventare potenziali farmaci futuri. L’attività di ricerca che svolgiamo è una ricerca sperimentale applicata su modelli cellulari in vitro che potranno poi essere testati su modelli cellulari più complessi fino ad arrivare, se i dati la supporteranno, alla sperimentazione in vivo. In sintesi, studiamo il cancro sotto un punto di vista epigenetico, provando a delineare nuovi approcci terapeutici. L’attività di ricerca che svolgiamo è supportata da qualche anno dalla Fondazione Pirozzi che ringraziamo perché è grazie anche al sostegno privato di Fondazioni e Associazioni che, sia in campo locale che nazionale, la ricerca oncologica ha un buono sviluppo e porta dati utili per la collettività".