Urbino e il suo entroterra sono un "contesto fortunato" dal punto di vista dei "reati più sentiti, come rapine e furti in abitazione", ma anche qui, al pari del resto d’Italia, si è diffusa la piaga dei reati informatici. Lo ha spiegato il dirigente del commissariato di polizia della città, Simone Pineschi, ospitato da Urbino capoluogo, in quella che, come hanno ricordato il presidente Giorgio Londei e il vicepresidente Ferruccio Giovanetti, è stata la prima conferenza tenuta dalla massima autorità di pubblica sicurezza nella sede dell’associazione.
"Delle 10 notizie di reato trasmesse venerdì, sette erano per reati informatici – spiega –. Prima il ladro veniva a trovarti in casa, ora sta alla tastiera. Ci sono tantissime persone truffate, per migliaia di euro, di ogni estrazione sociale: si va di chi ha comprato mobili per 9.000 euro e si è visto inserire un hacker nell’operazione, il quale ha dirottato il bonifico verso un altro Iban, a chi ha pagato online un’assicurazione poi rivelatasi falsa e, quando è stato fermato per strada, oltre a dover pagare la multa, non era neanche coperto in caso d’incidente, fino a merce mai arrivata, per vendite fasulle".
Durante la conferenza, Pineschi ha poi spiegato tutte le attività svolte dal commissariato, "che cerca sempre di evidenziare il ruolo di Urbino per l’entroterra, entro le possibilità concesse", da quelle di ordine pubblico, le quali "si integrano con le attività ordinarie della città", al garantire la sicurezza durante le pubbliche manifestazioni, fino ai grandi eventi. "C’è poi il controllo del territorio, insieme ai carabinieri, che non è semplice: parliamo di un’area vastissima, comprendente Urbino e l’entroterra, con tante abitazioni sparse. Non è una pratica molto conosciuta, ma in commissariato arrivano decine di richieste di composizione bonaria di privati dissidi, tentativi di sanare di fronte all’autorità di pubblica sicurezza diverbi tra cittadini ed evitare il tribunale: in tre casi su quattro le persone si riconciliano. Importante è anche la gestione delle licenze in materia d’armi, in un contesto come il nostro dove l’attività venatoria è molto diffusa. Inoltre, Urbino ha una particolarità: la presenza della Benelli Armi, che esporta nel resto d’Italia e nel mondo. Dare il via libera per il trasporto nazionale spetta al dirigente del commissariato e lo scorso anno ho sottoscritto oltre 6.400 autorizzazioni, per quest’attività specifica del nostro territorio. L’aspetto a cui però abbiamo dato massima attenzione è quello dei compiti di polizia amministrativa, tra cui, dal 2018, rientra il rilascio dei passaporti. Gestiamo circa 100mila cittadini ripartiti in 34 comuni, a dimostrazione di come Urbino sia il punto di riferimento per un vasto territorio, in un’operazione che ci impegna quotidianamente. Le richieste bloccate dai due anni di pandemia stanno arrivando ora, tutte insieme, creando un problema in tutta Italia, ma già da tempo abbiamo raddoppiato il personale impiegato in tale compito e la situazione, qui, sta migliorando. Esiste un’importante attività preliminare di registrazione, che al momento indica settembre come periodo per avere il passaporto, ma ci serve per dare intanto un volto e un nome alle persone e per evitare errori nella compilazione, riducendo i tempi. Laddove vi sia un’urgenza di viaggiare, però, una volta preparata la pratica è sufficiente una pec o una telefonata al commissariato per prenotare un appuntamento negli orari nel frattempo messi a disposizione grazie al raddoppiamento del personale. Un minimo di giorni serve comunque, ma la situazione sta migliorando".
Nicola Petricca