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"Ho sei ristoranti, ne aprirò uno al giorno" La sfida bis di Carriera, multato e denunciato

Ieri primo verbale, 400 euro, ma la Municipale ha consegnato un dossier pesante alla Prefettura: le sanzioni forse aumentano. Intanto la Digos lo ha segnalato alla procura per il reato di inosservanza dell’Autorità: non ha fatto entrare gli agenti nel suo locale

Le ha fatte tutte. Dalla mattina al pomeriggio. Sky, Mediaset, Tv8. Programmi, trasmissioni. Il messaggio è sempre stato lo stesso: "Ho sei ristoranti, ne aprirò uno al giorno". Umberto Carriera non fa dietrofront. Ormai vuole apparire, oltre che lottare. Si è fatto portavoce a livello nazionale della categoria dei ristoratori, una delle più colpite dopo il nuovo Dpcm. Chiuso un ristorante, ci riproverà con un altro. Dopo la Macelleria, aperta lunedì oltre l’orario consentito dal Dpcm, le 18, e chiusa per 5 giorni a seguito dell’arrivo della Polizia e dei vigili con una sanzione di 400 euro, nel weekend toccherà ai ristoranti Osteria delle Candele a Candelara e a La Grande Bellezza a Mombaroccio.

"Venerdì, sabato e domenica li terrò aperti sia a pranzo che a cena. Ho già diverse prenotazioni", racconta al telefono Carriera. "Con gli avvocati intanto mi sono attivato per il ricorso contro la chiusura della Macelleria. Ho voluto dimostrare che se posso fare 90 coperti a pranzo, la stessa cosa può avvenire anche a cena. Ho rispettato le normative anti-covid. Ci ho messo la faccia, a livello nazionale, anche per altri", prosegue il ristoratore pesarese. Sa che sta andando contro la legge, ma la definisce una "disobbedienza civile per sollecitare le istituzioni. Rischiamo di contare i cappi al collo". Sui social non risponde ai commenti che arrivano da ogni parte d’Italia. Ma posta i complimenti nelle storie di Instagram. Non tutto il web condivide però la sua scelta: "Il suo comportamento è uno schiaffo ai colleghi che rispettano le regole", "Si è voluto fare pubblicità nel peggiore dei modi". Alle 13 fuori dal ristorante una signora chiede "ma perchè ti hanno fatto chiudere", mentre bussa alla porta dove c’è il cartello con scritto "locale sottoposto a chiusura". La Macelleria, in via delle Galligarie, non è stata posta sotto sequestro. Perciò il socio Michele Tagliabracci apparecchiava i tavoli insieme ai camerieri, pronti a ripartire.

Quindi, Carriera ha già avuto un verbale, ma ieri la polizia locale ha consegnato tutto il materiale raccolto lunedì sera (filmati e foto) alla Prefettura, sulla base del quale emergerebbe il mancato rispetto dei protocolli importi dalle norme anticontagio (qualcuno era senza mascherina nel locale). In base alla valutazione che di questo farà la Prefettura, l’entità delle multe a suo carico potrebbero aumentare, e di conseguenza anche i giorni di chiusura, che come noto vanno fino a un massimo di trenta. La Prefettura, per prendere provvedimenti, attenderà che si sappia l’esito del suo ricorso alla multa.

Poi c’è la parte penale, a carico di Carriera. Gli agenti della Digos lo hanno denunciato per la violazione dell’articolo 650 del codice penale, l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Perchè questa denuncia? Perchè Carriera si è rifiutato: primo, di chiudere il locale, come richiesto dalla polizia; secondo di fare entrare i poliziotti quando questi glielo chiedevano, tanto che un paio di loro sono entrati approfittando del fatto che una persona ha aperto la porta antipanico. E’ al vaglio la denuncia per un altro reato, resistenza a pubblico ufficiale. Tutta la situazione, soprattutto quella amministrativa, ovviamente si complicherà nel caso in cui Carriera tenga fede a quanto promesso ieri: "Continuerò ad aprire". E ovviamente così facendo continuerà a prendere multe.

Nicholas Masetti

Alessandro Mazzanti