REDAZIONE PESARO

Ha il Covid, niente domiciliari. Sfuggiti resta in Psichiatria

Angelo Sfuggiti, 70enne fanese, è ancora detenuto in Psichiatria a Pesaro per ragioni mediche. Aveva ucciso la moglie, malata da anni di gravi disturbi mentali, lo scorso 20 novembre. Ammette l'omicidio, spiegando di aver perso la lucidità.

Ha il Covid, niente domiciliari. Sfuggiti resta in Psichiatria

E ancora detenuto nel reparto di Psichiatria, a Pesaro, Angelo Sfuggiti, il 70enne fanese, ex pizzaiolo, che lo scorso 20 novembre, intorno alle 16, uccise strangolandola con un foulard la moglie Rita Talamelli, 66 anni, malata da anni per gravi disturbi mentali. Il delitto avvenne nella loro villetta a schiera in via Montefeltro, al Poderino di Fano.

Sfuggiti è ancora in Psichiatria ma stavolta per ragioni mediche e non giudiziarie. L’uomo ha infatti contratto il Covid, e i medici ne hanno sconsigliato il trasferimento ai domiciliari, trasferimento per il quale c’era già un semaforo verde da parte del giudice. Insomma, Sfuggiti già nei giorni intorno a Natale poteva essere a casa, dove avrebbe scontato (e sconterà) gli arresti domiciliari, ma le sue condizioni mediche per la sopraggiunta malattia ne hanno impedito lo spostamento.

L’ex-pizzaiolo è ricoverato dal giorno dell’omicidio della moglie con cui aveva vissuto tutta la vita: le sue condizioni complessive sono migliorate, rispetto ai primi giorni di ricovero, quando doveva riprendersi anche da un tentato suicidio, fatto iniettatandosi aria con una siringa subito dopo aver ucciso la moglie.

Continua a ricevere le visite da parte dei famigliari e appena il Covid gli sarà passato potrà tornare tra le mura della sua casa. L’uomo, che è assistito dall’avvocatessa Susi Santi, ha ammesso l’omicidio, dicendo di aver fatto una sciocchezza, e pentendosi dell’atto. "Non lo rifarei, mi dispiace, era mia moglie. Ma da dieci anni Rita aveva perso la lucidità e vivevamo in un inferno", aveva detto Sfuggiti al giudice, durante l’interrogatorio il 1 dicembre scorso. Sfuggiti ripercorse quei terribili minuti del delitto, descrivendo una colluttazione tra lui e la moglie, e dicendo, per spiegare la rabbia che l’aveva spinto al delitto, "è stata una reazione del cervello che non sono riuscito più a contenere".

ale. maz.