Fano, 11 agosto 2022 - E’ il corridoio ecologico del fiume Metauro a portare con sempre maggiore frequenza i lupi verso Fano, piuttosto che nella vicina Pesaro o in altre città della provincia. E’ così deve essere stato anche per il giovane lupo di Sassonia, in buono stato di salute, che ha trovato rifugio in un’area verde a ridosso di viale Battisti, giunto nella zona mare nei mesi di aprile-maggio, e che, con l’arrivo dell’estate, è rimasto "bloccato" in un ambiente che doveva essere solo di passaggio.
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L’esemplare sarà catturato, per essere trasferito in un luogo sicuro, entro la fine del mese di agosto come autorizzato, pochi giorni fa, dal Ministero della Transizione Ecologica, sentito il parere dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) su progetto del Cras regionale, il Centro recupero degli animali selvatici diretto da Angelo Giuliani.
Quello di Sassonia, non è il primo lupo arrivato in città e non sarà neppure l’ultimo: in questi vent’anni il Cras regionale, che ha una delle banche dati più grosse e importanti d’Italia, si è fatto carico di una ventina di esemplari, tra vivi e morti. Va precisato che il lupo, tra le specie particolarmente protette, può essere catturato solo su autorizzazione del Ministero e sentito l’Ispra o con interventi di emergenza se ci sono situazioni particolari: non è questo il caso del lupo di Sassonia.
"All’inizio degli anni ‘70 fortemente minacciato di estinzione – fa presente Giuliani – per il lupo i decenni successivi sono stati fondamentali (sia dal punto di vista legislativo sia per la crescente sensibilizzazione dei cittadini grazie alle iniziative delle associazioni ambientaliste e del mondo scientifico) per la sua tutela e la sua progressiva espansione".
A tutto questo ha contribuito anche il profondo cambiamento del paesaggio circostante, con il progressivo aumento dei boschi che hanno preso il posto delle aree prima destinate alla agricoltura estensiva. "Si è passati – fa presente Giuliani – da 3 milioni di ettari di bosco del 1960 ai 13 milioni del 2020: siamo tornati ai paesaggi dell’anno mille". Tra l’altro la crescente diffusione della popolazioni di lupi, che sono dei super predatori, in cima alla catena alimentare, spinge i singoli esemplari ad allontanarsi dalle aree già sature, per spostarsi verso il nord del Paese alla ricerca di territori in cui fermarsi".
Questo, probabilmente, avrebbe fatto anche il lupo di Sassonia se non si fosse imbattuto nella movida fanese che lo ha di fatto "intrappolato". Infatti, nella zona mare, dove lui si trova, nascosto all’interno di un canneto, con l’arrivo della stagione estiva si è trovato imprigionato per la presenza degli umani. E’ comunque monitorato con fototrappole.
Ora le competenze di diversi enti e la professionalità delle numerose persone coinvolte, tra cui gli esperti del Parco nazionale della Maiella, permetteranno la cattura indolore del lupo e il suo trasferimento in un luogo sicuro.
"Voglio ringraziare – afferma Giuliani – tutti coloro che stanno collaborando a questa operazione (l’assessore regionale Mirco Carloni, i dipendenti e i dirigenti regionali, i carabinieri forestali, l’ufficio comunale Ecologia urbana, i volontari dell’associazione Foxes). In particolare voglio ringraziare i fanesi che stanno mostrando un alto grado di civiltà, proprio di una città colta e ricca di valori".