Guinza, adesso è tutto vero: si ricomincia

Appuntamento con l’inizio dei lavori per lunedì 12 febbraio. Si allestirà la galleria di 6 km con l’impiantistica e le opere murarie

Guinza, adesso  è tutto vero: si ricomincia

Guinza, adesso è tutto vero: si ricomincia

La galleria della Guinza si riaccende alla vita. Succederà lunedì 12 febbraio. Quel giorno partiranno i lavori per il suo ripristino ottimale, ad unico senso di marcia con direzione Marche-Umbria. Lavori che costeranno quasi 100 milioni di euro e che richiederanno non meno di due anni. Ad aggiudicarsi l’appalto è stata la ditta Cec – Consorzio stabile Europeo Costruttori Soc. Cons. a r.l. che ha offerto un ribasso del 14,7% sulla base d’asta di oltre 94 milioni. L’opera dal valore complessivo di 120 milioni è solo un primo passo per il completamento della E78, la cosiddetta superstrada Fano-Grosseto. Che è ferma per quanto riguarda il lato marchigiano dal 2004 con la costruzione dei viadotti e delle gallerie di raccordo tra Mercatello e la Guinza. Da allora, solo chiacchiere dei politici mentre i tecnici del ministero, nel 2012, approvarono in via definitiva il progetto della E78 lato Marche. Il problema è che alla Regione Marche di allora non interessava riprendere la costruzione della Fano-Grosseto ma bensì puntare tutto sulla realizzazione della Quadrilatero, che collegava il centro della regione con l’Umbria. E così la Fano-Grosseto è rimasta ferma a Santo Stefano di Gaifa dove i lavori si sono interrotti fin dal 1982 mentre il traforo della Guinza è diventato il monumento più eloquente alle incompiute d’Italia.

Prima della giunta Acquaroli, ci aveva provato a dare una scossa la giunta Ceriscioli ma il governo Renzi cercò di ridurre il progetto a due sole corsie facendo passare la strada all’interno dei paesi, nell’attuale tracciato della 73 bis. Un abominio a cui qualcuno aveva pure creduto. Il sussulto e anche l’ostinazione di crederci sono arrivate dall’attuale assessore ai lavori pubblici delle Marche Francesco Baldelli che ha recuperato il progetto originario coordinato agli inizi degli anni 2000 dall’ingegner Alberto Paccapelo della Provincia, sottoposto a valutazioni ambientali e autorizzazioni da 42 enti, che incredibilmente era stato accantonato in un armadio della Provincia come un reperto archeologico, bello a vedersi ma senza un utilizzo vero. "Invece lo abbiamo ripreso in mano con decisione - dice oggi l’assessore Baldelli – e lo abbiamo fatto anche sulla spinta del del Resto del Carlino di Pesaro che ci indicava a più riprese l’esistenza in un armadio di una imponente mole progettuale per la Fano-Grosseto di fatto abbandonata. L’abbiamo ripresa, gli ingegneri di Anas sono andati a ripercorrere tutto il tracciato, che è rimasto intatto in ogni Comune, e oggi possiamo dire che dopo la ripartenza dei lavori in galleria, lunga circa 6 chilometri, andremo a finanziare il lotto 4 che bypassa Mercatello e il lotto 10 che riparte da Santo Stefano di Gaifa per arrivare a congiungersi con la Bretella per Urbino, quattro chilometri di strada oggi quasi impraticabile e pericolosa per il traffico pesante che si concentra in quel tracciato in maniera incredibile. Abbiamo dato una spallata all’incompiuta d’Italia e sappiamo che questo è il modo per dare la possibilità a tanti giovani nati nell’entroterra di poter restare nel loro territorio e nello stesso momento di essere collegati velocemente con la costa. E solo con l’avvio del cantiere, avremo benefici immediati: basti pensare ai fornitori di servizi e a tutto l’indotto. Finalmente ci siamo".

ro.da.