C’era una volta un baffo molto famoso, quello della pubblicità della birra Moretti, che guarda caso era l’attore Marcello Tusco, nome d’arte di Marcello Pezzodipane nato a Fano nel 1930 e morto nel 2001. Non tutti sanno, però, che era il fratello di Licia Pezzodipane, mamma di Silvana Ratti. La signora Licia insieme al marito Pietro aveva fondato nel 1945 l’attuale Boutique Ratti. Ora a Pesaro con dei grandi baffi bianchi c’è l’inconfondibile Franco Raffaelli che si incontra in città con la sua inseparabile bicicletta che indossa un giubbetto blu della Duke University. Un ragazzo di 77 anni che vive nel quartiere Porto-Mare in una bella casa di via Grado all’angolo di viale della Vittoria.
"Si ho cambiato casa all’inizio dell’estate, mi sono trasferito in una bella casetta con giardino tutta mia lasciando un condominio che dista a poco più di cento metri".
Raffaelli, tutti la conoscono come il Guappo.
"E’ un soprannome che mi hanno affibbiato fin da piccolo, quando con gli amici del porto frequentavamo il bar gelateria di Nanni, lui prima lavorava da Capobianchi, dove adesso il negozio di Tezenis. Poi si è messo in proprio, il suo era l’unico bar con i biliardi e i moretti. Ricordo che molta gente veniva anche dagli altri quartieri per degustare i moretti, e noi stavamo sempre lì, ma io ero il capetto del gruppo, da lì il soprannome Guappo".
Lei è stato per molto tempo una figura importante nella realizzazione della festa del Porto, quella della prima domenica di luglio che purtroppo nel 2020 si è svolta in tono minore.
"Purtroppo questa pandemia ci condiziona. Per quarant’anni mi sono divertito ad organizzare tutti i giochi, il tiro alla fune, l’albero della cuccagna e la corsa con i sacchi. Bei tempi".
Sa che è stato fondato un gruppo su Facebook intitolato "Guappo Fans Club" che conta migliaia di iscritti, con foto che la ritraggono spesso in occasione dei buffet?
"Sì, me lo hanno detto, ma non ci do molto peso, vedo che mi fotografano ogni tanto, ho fatto il protagonista di due film girati a Pesaro, il primo a Villa Caprile, all’Istituto Agrario da un ragazzo e il secondo in Piazza dal bravo pianista Mario Mariani, sono abituato ad essere immortalato".
Sfatiamo un altro tabù, si dice che il rinfresco è fortunato se il Guappo c’è passato.
"Sì, quando capitava partecipavo, purtroppo in questo periodo è finito tutto, per me era anche un modo di passare il tempo e stare in mezzo alla gente. Adesso mangio a casa e faccio la spesa".
Ma come faceva ad essere informato su queste aperture ed inaugurazioni?
"Leggevo il Carlino, ma spesso mi invitavano direttamente, dicevano che porto bene".
Che effetto fa essere considerato un personaggio pesarese?
"Molto piacere, anche se il tempo passa, i capelli e i baffi sono sempre più bianchi, un tempo ero moro, ma l’importante è tenersi in forma".
Come fa?
"Restando sempre in movimento, passeggiando o andando in bicicletta, la mia bici è sempre con me, d’estate e d’inverno. Anche se molti non lo sanno e non ci credono ho anche una bella automobile di quelle moderne, la uso poco ma quando devo andare a trovare i miei parenti la metto in moto".
Lei ha lavorato nel mondo dell’automobile per 40 anni. "Si, ero rappresentante di ricambi d’auto, adesso mi godo la meritata pensione".
Luigi Diotalevi