Elisabetta
Ferri
E’ il sogno più grande di tutti gli atleti, partecipare ad un’Olimpiade. Se ne contano diversi di pesaresi che hanno avuto il privilegio di vivere un’avventura che rimane scolpita nel cuore. A Tokyo non ne avremo, ma ci andranno tre sportivi che sono la base su cui poggiano le certezze degli atleti: un allenatore, Matteo Giunta, un fisioterapista, Matteo Panichi, un medico, il dottor Piero Benelli. Sono al fianco di realtà prestigiose, a cominciare da Giunta, che allena la Divina, Federica Pellegrini, in lotta con la storia per affermarsi ancora sui nuovi talenti che emergono; Panichi curerà i muscoli della Nazionale di basket che non si qualificava più ai Giochi da ben 17 anni (Atene 2004), quando il durantino Rodolfo Rombaldoni tornò a Urbania con la medaglia d’argento al collo; il dottor Benelli, che ha sognato di andarci quando era un valido pentatleta - s’infortunò alla vigilia di Los Angeles ’84 -, è stato ripagato dal tempo e questa è la sua quarta partecipazione. Abbiamo sperato che potesse farcela anche Filippo Magnini: sarebbe stata la sua quinta Olimpiade, il coronamento di una carriera straordinaria per cancellare le amarezze delle accuse per doping, poi svanite, ma il pit-stop fuori dall’acqua è stato troppo lungo perché Super Pippo potesse di nuovo competere coi migliori. A tuffarsi nelle piscine giapponesi ci andrà Simone Sabbioni: non è pesarese, ma rappresenta i colori della Vis Sauro ed è il terzo nella storia del club dopo Gianni Patrignani e Angelo Romani, che nuotarono nei tempi pionieristici. Poi tanti altri, in tutti gli sport: dal pentatleta Giulio Giunta, che era a Roma nel 1960, ai cestisti Franco Bertini e Sandro Riminucci (Tokyo 1964), dal pugile Andrea Magi (Mosca 1980) alla ginnasta Laura Zacchilli, dalla judoka Lucia Morico al pallavolista Paolo Tofoli, tutti ad Atene 2004. Abbiamo avuto un’atleta olimpica persino nel baseball femminile, Francesca Francolini. Una provincia piena di risorse, ed è un peccato che due cestisti del valore di Daniel Hackett e Andrea Cinciarini, a lungo in azzurro, siano arrivati fuori tempo massimo.