La procura di Urbino ha chiuso l’indagine, durata 2 anni, su Urbino Servizi, la società partecipata del Comune di Urbino per presunte irregolarità su un giro di assunzioni e appalti, con straordinarie coincidenze favorevoli per amici, fidanzate e uomini di partito. Quaranta le persone indagate su 60 iniziali, tra cui il sindaco Gambini per il quale è stata chiesta l’archiviazione. Gli indagati hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e tra loro ci sono gli ultimi 3 presidenti della società, Giorgio Cancellieri (attualmente in carica), Andrea Derogati e Fabrizio Ugolini, l’ex direttore Paride Sciamanna (dalla nomina del quale sarebbe scaturita la scintilla di tutta l’indagine poi dilagata anche su altri fronti), i membri di alcuni consigli di amministrazione (Ivan Santi, Caterina Paolucci, Alessandra Ubaldi, Milena Santi, Mariarita Olivieri, Alessandro Di Caro, suocero di Sciamanna, che comunicò di non prendere parte alla procedura per la nomina del direttore quando il genero partecipò alla selezione), l’ex vice sindaco Francesca Crespini che fu tra i primi a sollevare dubbi sulla legittimità della nomina del nuovo direttore della società nel 2016 (un esposto fu presentato anche da Gianluca Carrabs) ma ora rimasta impigliata nell’indagine. E poi, tanti dipendenti di Urbino Servizi, posizioni organizzative e dipendenti del Comune di Urbino, membri di associazioni, imprenditori, "pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio e privati concorrenti nei reati", sintetizza la Procura. Sono 30 i capi di imputazione contestati riguardanti delitti contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica tra cui corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico", dice la Procura.
Le indagini sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Urbino e dalla sezione di polizia giudiziaria delle fiamme gialle della Procura: "Tutto è nato un esposto del 4 gennaio 2017 dall’ex vice sindaco (Crespini ndr) in merito alla di selezione di un responsabile organizzativo per Urbino Servizi spa. Questo ha permesso di far emergere ulteriori numerose criticità ed irregolarità nelle procedure adottate dalla predetta società e da taluni uffici dell’ente controllante stesso", si legge nel comunicato della Procura. La Guardia di Finanza ha intercettato 13 telefoni mettendo cimici negli uffici della società, esaminato il traffico telefonico di 31 utenze, ha effettuato perquisizioni e acquisito atti di enti pubblici e società private. Queste 40 persone ora potranno chiedere di essere interrogate prima dell’eventualerichiesta richiesta di rinvio a giudizio.