Lo avevo promesso. Si torna su Giovanna d’Arco. La patrona di Francia nacque a Domrémy nel 1412 per essere arsa viva a Rouen, nel 1431: aveva 19 anni. Che avrà combinato, quella contadinella, in diciannove anni, per finire su una pira? Aiutò il re di Francia, fece infuriare il re d’Inghilterra. Brutta storia. Il contesto è la "Guerra dei Cent’anni" che opponeva Francia a Inghilterra. L’esercito inglese era sul suolo francese e aveva la pretesa, legittima o meno, di ottenere la corona di Francia. La Francia era prostrata, la monarchia debole. Giovanna, bambina, sentiva "le voci". Sosteneva che l’arcangelo Michele, soprattutto, la spronasse ad aiutare la corona francese. Due le sue convinzioni: risollevare le sorti militari della Francia, aiutando la difesa e agevolare l’incoronazione di Carlo VII a re di Francia, a Reims. Lasciò la famiglia, la campagna per recarsi a corte, con la missione di incontrare Carlo. Riuscì a conferire con il sovrano. Nel 1429, a 17 anni, il re le concesse di cavalcare insieme all’esercito, senza incarichi di comando. A Orléans fu un trionfo, la ragazza in armatura, cavallo bianco, stendardo bianco condusse l’esercito a una clamorosa vittoria. Fu assunta come un "porta fortuna", influì su un esercito superstizioso, o ammaliato dal santo carisma? Vinse di nuovo, a Patay. Fece in modo che re Carlo potesse essere incoronato a Reims. Poi, abbandonata dalla monarchia dopo l’incoronazione, poiché non più "utile alla causa", fu ferita a Parigi e catturata dai Borgognoni, che la vendettero agli inglesi per 10.000 monete d’oro. Un tribunale ecclesiastico corrotto la condannò per eresia, fu scomunicata, arsa viva. Una martire, politica. Una santa. (*docente di Archeologia cristiana, tardoantica e medievale, Università di Urbino; uscita 337)
CronacaGiovanna d’Arco: una martire, santa e anche politica