Pesaro, 16 ottobre 2024 – Il masso di porfido, davanti ai piedi di Marco Lanzi, già sostituto commissario della Polizia di Stato, consigliere comunale, è una prova inquietante, utile a denunciare uno “sport adolescenziale” tutt’altro che sano ed edificante. “I ragazzini si divertono a lanciare questi massi dall’alto – osserva Lanzi –, rappresentando un serio rischio per l’incolumità di chi passa sotto. Lo fanno dopo essere saliti sulla scala antincendio della scuola.
Secondo le testimonianze di quanti frequentano il Bramante Genga solitamente, il gioco è quello di prendere di mira un oggetto. La preside Cinzia Biagini mi ha detto che in questo modo sono stati distrutti un monopattino e una bicicletta. Per prevenire questo problema, in modo immediato, la Provincia potrebbe interdire l’area con maggiore efficacia di quanto faccia oggi”.
L’osservazione di Lanzi ha del sarcasmo se si osserva lo stato della transenna che la Provincia ha posizionato proprio per evitare il passaggio nel piazzale citato. “E’ a terra: così non serve”, osserva Lanzi. Ma facciamo un passo indietro: il piazzale per cui Lanzi chiede l’intervento della Provincia, era transennato già un anno fa, su richiesta della preside Biagini. La dirigente scolastica ottenne la delimitazione dell’area perché purtroppo aveva constatato il distacco di un mattone in vetrocemento. I tecnici della Provincia, allora confermarono la necessità di azioni manutentive e misero in sicurezza l’area adottando le transenne di cui Lanzi denuncia l’inefficacia. Così, a terra, sono inutili. Sia che si voglia eludere l’area al passaggio per il rischio che cadano mattoni cemento in testa a qualcuno, visto che la manutenzione è stata fatta solo in via emergenziale. E sia che si voglia impedire ai ragazzini di mettere in pratica il folle gioco di distruggere oggetti sistemati ai piedi della scala antincendio.
“Ho visto personalmente l’area – osserva Lanzi –: non vorrei che si attenda il verificarsi di una tragedia o di un grave incidente prima di adottare dei provvedimenti e delle iniziative che rendano sicura ed non accessibile l’area retrostante la scuola. Purtroppo accade e non vorrei». Anche Lanzi ha ricevuto segnalazioni riguardo un altro problema da prendere di petto, tutt’altro da sottovalutare: «In effetti sono tante – testimonia – le chiamate che da mesi pervengono al 112 di cittadini allarmati che denunciano la presenza di numerosi gruppi di giovani, anche più di 40, che oltre a disturbare la quiete pubblica scorrazzano pericolosamente con gli scooter al Campus”.