BEATRICE GRASSELLI
Cronaca

Fuochi di San Giuseppe: si riaccende la tradizione al bagno 26

Si riaccende il fuoco sulla spiaggia di Gabicce Mare. Dopo lo stop negli anni del Covid e quello dell’anno scorso...

Focheraccia degli anni scorsi: si richiama alla tradizione contadina di bruciare le potature

Focheraccia degli anni scorsi: si richiama alla tradizione contadina di bruciare le potature

Si riaccende il fuoco sulla spiaggia di Gabicce Mare. Dopo lo stop negli anni del Covid e quello dell’anno scorso a causa dei lavori per il rifacimento del lungomare, martedì a partire dalle 20.30 all’altezza del bagno 26, la tradizione locale dei fuochi di San Giuseppe tornerà ad illuminare il litorale: un evento che fino agli anni ’90 ha animato, sempre tra il 18 e il 19 marzo, la costa da Rimini a Gabicce. Di origine romana, i fuochi, noti ai più come la Focheraccia, hanno le loro radici nell’antico rito di passaggio di stagione, dal freddo inverno alla tiepida primavera, nato dall’usanza contadina di bruciare in questo periodo i resti delle potature. Questa pratica nel tempo ha assunto un valore simbolico e propiziatorio legato alla rinascita, in epoca cristiana la tradizione popolare l’ha poi collegata a San Giuseppe.

A riportare in vita questa tradizione a Gabicce Mare, dopo oltre vent’anni di oblio, è stata l’associazione Il Fortino, impegnata nella valorizzazione della memoria locale, quando nel 2014, anno della sua costituzione, ha proposto come prima iniziativa proprio la riaccensione dei fuochi. "E’ sempre stato un evento molto atteso e amato – racconta Catia Corradi, socia fondatrice dell’associazione – vietato alla fine degli anni ’90 per ragioni di sicurezza. Purtroppo nel tempo si era presa l’abitudine di bruciare anche materiale inquinante come gli pneumatici e ci sono stati incidenti perché c’era chi si divertiva a fare i salti sul fuoco. Una decina d’anni fa a Riccione l’iniziativa è stata però riproposta. Ci siamo così informati su come ottenere le autorizzazioni dal Comune e abbiamo riacceso la tradizione".

Nelle ultime edizioni, sostengono gli organizzatori, hanno partecipato all’evento oltre un migliaio di persone. E quest’anno a chi si recherà a vedere il grande falò sulla spiaggia verrà offerto anche un buffet di benvenuto, allestito grazie alla collaborazione dei commercianti gabiccesi che fin dalla sua prima edizione hanno sostenuto l’evento. "Per i sessantenni di oggi, ragazzi negli anni ’80 e ’90, è un’occasione per rivivere tanti ricordi – prosegue Catia Corradi – . In quegli anni fra le varie località costiere e quelle dell’interno c’era una sorta di gara non dichiarata fra chi costruiva il fuoco più grande e più alto. A Gabicce se ne facevano due, uno vicino al porto e l’altro verso il monte. Ci si riuniva in gruppi e si andava in macchina lungo la costa a vedere i fuochi delle altre spiagge". Dunque un’occasione per viaggiare nella memoria per i ragazzi di una volta, per quelli di oggi uno spazio per reinterpretare la tradizione con il loro stile e i loro sogni.

Beatrice Grasselli