REDAZIONE PESARO

Fulco Pratesi e il Miralfiore: "Quel parco così speciale di cui lui era orgoglioso"

Oriano Giovanelli e il gruppo di progettisti di allora ricordano il ruolo che ebbe il fondatore del Wwf, morto il 1° marzo: "La sua guida fu fondamentale per quell’avventura".

Oriano Giovanelli e il gruppo di progettisti di allora ricordano il ruolo che ebbe il fondatore del Wwf, morto il 1° marzo: "La sua guida fu fondamentale per quell’avventura".

Oriano Giovanelli e il gruppo di progettisti di allora ricordano il ruolo che ebbe il fondatore del Wwf, morto il 1° marzo: "La sua guida fu fondamentale per quell’avventura".

L’avventura del Parco Miralfiore raccontata dall’ex sindaco Oriano Giovanelli e dal gruppo di progettazione che lo portò avanti, tra cui Massimo Pandolfi, che purtroppo nel frattempo è morto. Il racconto che pubblichiamo rende omaggio a Fulco Pratesi, il fondatore del Wwf morto il 1° marzo, che guidò quel gruppo di progettisti.

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"L’incarico affidato dal Comune di Pesaro, al sottoscritto e al gruppo interdisciplinare di professionisti locali, di progettare la sistemazione della vasta area verde di Miralfiore è di quelli che si possono definire ad un tempo impegnativi e stimolanti". Con queste parole Fulco Pratesi affrontava la nuova esperienza pesarese nell’ambito della sua lunga carriera di ambientalista "architetto della natura". La sfida di creare un grande parco urbano quasi nel centro della città, oltretutto su un ambiente carico di memorie storiche e contrassegnato da una maestosa villa nobiliare non era certo di facile definizione. Il problema era di far convivere il lato edonistico/ricreativo e di tempo libero con l’esigenza di conservare la pregevole memoria storica. Non è stato facile conservare e nello stesso tempo poter fruire, raccordare la necessità di gestire e mantenere antiche tradizioni (come quelle agricole) formando un complesso armonico, di agevole conduzione e di piacevole utilizzazione.

Per procedere nella progettazione il gruppo di progettisti sotto la preziosa guida di Fulco Pratesi si è avvalso di un’accurata ricerca storica e un’approfondita indagine naturalistica, strumenti che hanno fornito le linee, quasi sempre indiscutibili, del procedere. Il fondamentale contributo del Capogruppo ha suggerito la base ideologica del progetto costituita dal rispetto, per quanto possibile integrale, della storia e delle tradizioni di questo lembo di territorio pesarese oggi praticamente intercluso tra il centro storico e i nuovi insediamenti, di fatto nel cuore della città. Del suggestivo e originario paesaggio naturale si è tenuto conto nella ricostruzione del tratto del parco più adiacente al fiume Foglia inserendo un bosco ripariale e un piccolo lago tendenti a riprodurre le primitive zone umide,estremamente importanti dal punto di vista educativo oltre che estetico. Grazie a tale previsione nel tempo l’area si è trasformata in un luogo ideale per molteplici tipi di uccelli, alcuni dei quali l’hanno scelta anche per la nidificazione. Passando al paesaggio rurale si è optato per la sua conservazione e salvaguardia nel tentativo di riproporre, soprattutto per le giovani generazioni, il recupero di antiche pratiche dell’agricoltura biologica col rispetto delle specie come il fiordaliso, le orchidee selvatiche e altri fiori rari, oltre a conservare antiche piante fruttifere.

Il parco pubblico si fonda sulla presenza e valorizzazione di ampie zone boscate già esistenti, spesso frutto di rimboschimenti forestali come quelle su via Solferino e lungo la ferrovia ma anche di un bosco "storico" sul retro della Villa Miralfiore. Radure soleggiate e ombrose, prati per il gioco e il relax, strutture di accoglienza, di giochi per i bambini, di ristoro, posizionati nelle vicinanze della piazza centrale costituiscono lo spazio verde, libero da ogni limitazione, fruibile da tutta la popolazione.

Fu grande la sorpresa e la soddisfazione di Fulco Pratesi e del gruppo nel vedere pubblicato il progetto del Parco in un’importante rivista internazionale e ricevere l’invito dal Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona per esporre il progetto presso il Politecnico di Architettura, riconoscimenti prestigiosi che dovrebbero far riflettere sull’importanza e il valore del nostro parco. Nel febbraio 2023, l’Archivio L. Sguanci ha realizzato e presentato, in occasione di un convegno sulla gestione dei parchi pubblici,un’intervista a Fulco Pratesi. Le parole, a tratti incerte, di quel signore di ottantotto anni, nei riguardi del parco Miralfiore dimostravano quanto Fulco fosse consapevole dell’eccezionalità di aver realizzato, in pieno centro città, un parco così speciale. Rispetto e scelte consapevoli nella gestione sono la sua eredità.

O. Giovanelli, A. Paianini, S.Bocconcelli, C. Filippetti, C. Tarca, M. Pandolfi (+), G. Zanasso, A. Fazi, A. Giangolini, P. Giacchini, P.Rondoni, D. Ubaldi.