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Frate Pierluigi, "Non si può definire un 'no vax', né in teoria né in realtà"

Frate Pierluigi, responsabile del convento di Montefiorentino, replica al professor Burioni, sottolineando che non è giusto definire chi non ha aderito alla campagna vaccinale come "no vax" e che non è corretto usare termini dispregiativi. Invita a discutere sui principi, il comportamento e l'umanità, piuttosto che sui fatti personali.

Fra’ Pierluigi, priore del convento di Montefiorentino

Caro Carlino,

Sono fra Pierluigi, responsabile del convento di Montefiorentino. Mi sento in dovere di replicare al professor Burioni, scusandomi innanzitutto della mia scortesia di domenica, ma ritengo importante dover chiarire un paio di aspetti: il primo è che non si può e non si deve definire il sottoscritto come un “no vax“, né in teoria né in realtà, in quanto ho fatto tutti i vaccini. Ma non va usato neppure quale termine dispregiativo in voga per definire chi non ha aderito alla campagna vaccinale, a volte per motivi intimi e delicati. Un appellativo che il professore mi ha affibbiato senza neppure conoscermi e soprattutto dopo che, nel mio intervento, lo avevo chiarito apertamente davanti all’assemblea. Il secondo punto è che non mi permetterei mai di parlare di cose che non conosco, specie di scienza, ma di etica comportamentale mi permetto di parlare e infatti ho rimproverato al professore il fatto che lui spesso ha usato termini non belli ed educati verso chi la pensa diversamente, come quando disse "propongo una colletta per pagare ai no vax gli abbonamenti Netflix per quando il 5 agosto saranno agli arresti domiciliari, chiusi in casa come sorci".

Parole che hanno alimentato un clima di odio e sospetto nel contesto di una grande paura collettiva, seppur giustificata dalla pandemia. E anche dire che il sottoscritto se la prende con i medici che hanno dato la vita non è realtà. Ma a questo punto mi chiedo perché il professore ha tanta avversione, quasi paura di un frate che ha voluto solo, forse in modo non educatissimo di cui chiedo ancora scusa, dare voce a tante, davvero tante, persone che si sono sentite offese da lui e da altri scienziati che hanno brandito la scienza come una spada per castigare i nemici. Ma perché nascondersi dietro la scienza per dire che chi lo rimprovera su questioni di umanità ed educazione è un "no vax" come forse si è voluto intender anche dall’articolo del giornale? Mi aspettavo una risposta sui temi che avevo espresso. E come me, molte persone normalmente vaccinate hanno biasimato certi toni estremisti. Forse è un modo per non rispondere? Il professore cita il mio nome molte volte, ma io non farò altrettanto, perché non di fatti personali si tratta. Forse portare la questione in termini personali è utile a sminuire, se non a sviare i termini della questione? Perché la questione va affrontata in termini generali, di principi, di comportamento, di umanità, come avevo detto domenica, un tema che si preferisce evitare. Ma quando il professore vorrà venire di nuovo a Montefiorentino sarà il benvenuto, perché noi accogliamo tutti senza giudicare, questo è il nostro compito. In ogni caso non risponderò più pubblicamente su questo argomento, soprattutto alle provocazioni.

frate Pierluigi, Montefiorentino - Frontino