REDAZIONE PESARO

Finanziaria ammazza i piccoli Comuni. Il sindaco Spagna scrive a Mattarella

"Dobbiamo capire una volta per tutte se le realtà come la nostra sono una risorsa o un peso". Nella nostra provincia ci sono molti casi, da Belforte all’Isauro a Tavoleto. Con i tagli il bilancio va in crash.

"Dobbiamo capire una volta per tutte se le realtà come la nostra sono una risorsa o un peso". Nella nostra provincia ci sono molti casi, da Belforte all’Isauro a Tavoleto. Con i tagli il bilancio va in crash.

"Dobbiamo capire una volta per tutte se le realtà come la nostra sono una risorsa o un peso". Nella nostra provincia ci sono molti casi, da Belforte all’Isauro a Tavoleto. Con i tagli il bilancio va in crash.

Per alcuni sono delle riserve indiane, per altri il cuore pulsante d’Italia: i piccoli comuni, situati quasi sempre nelle zone più interne e fragili, chiedono aiuto. La legge di bilancio approvata a fine dicembre ha infatti quasi azzerato il contributo per gli investimenti di circa 58mila euro destinato a ciascuno dei piccoli comuni (sotto i mille abitanti), già costretti ai salti mortali per portare avanti la macchina pubblica. Per alcuni comuni si parla del 40% in meno di trasferimenti statali. Tanto, troppo. Efficientamento energetico, sviluppo sostenibile ma anche gli interventi straordinari e la lotta alle emergenze ora sono a rischio, qui dove i bilanci comunali sono sempre sul filo del rasoio per assicurare ai cittadini che restano i servizi. Eppure quelle comunità sono spesso custodi di quei servizi ecosistemici che a cascata toccano tutta la popolazione. Nella nostra provincia sono colpiti i comuni di Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Fratte Rosa, Frontino, Isola del Piano, Monte Cerignone, Peglio, Pietrarubbia, Serra Sant’Abbondio e Tavoleto. Con il pragmatismo di chi amministra un piccolo comune, il sindaco di Frontino e presidente dell’Unione Montana Montefeltro – di cui fanno parte molti comuni di quelli citati – ha scritto al Presidente della Repubblica Mattarella per far presente la situazione: "Egregio Presidente – scrive Andrea Spagna – le scrivo da una comunità di 298 abitanti che amano il loro paese e che vogliono continuare a vivere nel loro borgo senza sentirsi cittadini di Serie B. La tutela dei piccoli centri – in Italia più di 2000 comuni hanno meno di mille abitanti – deve passare per azioni concrete capaci di invertire una tendenza che ormai è diventata costanza. Il copione è sempre lo stesso: in un contesto dove la viabilità è approssimativa, dove la popolazione tende ad invecchiare, dove i giovani sono attratti da altre realtà per cui le scuole chiudono e i servizi si delocalizzano si crea un “mondo a parte“. E proprio queste minuscole realtà, resilienti per natura, che, dopo alcuni anni di speranza, dovranno pagare il prezzo maggiore per gli effetti dell’ultima manovra finanziaria che, oltre a ridurre gli stanziamenti ordinari, taglia i fondi per i comuni marginali e azzera gli stanziamenti per la manutenzione del patrimonio, per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, delle strade, del patrimonio comunale. Nel concreto nel prossimo anno, rispetto al 2024, un comune come quello che rappresento, subirà un taglio del 43% dei trasferimenti statali che di fatto bloccherà tutte quelle azioni che sono state intraprese negli ultimi anni per la valorizzazione della nostra comunità. E allora, signor Presidente, è giunta l’ora di capire, una volta per tutte, se i piccoli comuni sono una risorsa o un peso e decidere se sostenerli nel tempo o farli morire di stenti. Le comunico già che se si sceglie la seconda ipotesi, personalmente, preferisco l’eutanasia perché il trattamento che subiremo nei prossimi anni, con poca considerazione e il continuo taglio di risorse, porterà ad una morte lenta e penosa che vorrei risparmiare al mio comune e ai miei concittadini".

Andrea Angelini