Sulla Ferrovia da arretrare, progetto meglio noto come il bypass di Pesaro e Fano, c’è qualcosa che non torna. Uno degli attori recita troppe parti in commedia. La Regione col presidente Acquaroli vuole un progetto generale da nord al sud Italia e non delle semplici "circonvallazioni" di alcune città come Pesaro e Fano come invece stabilito dal governo Draghi con la legge di bilancio del 2022. Il sottosegretario ai trasporti Galeazzo Bignani la pensa come Acquaroli dopo un incontro avvenuto 4 giorni fa in Ancona a cui ha partecipato anche l’amministratore di Ferrovie Gianpiero Strisciuglio che, presumibilmente, si sarà detto d’accordo. Ma lo stesso Strisciuglio, soltanto il 20 marzo scorso. più o meno 10 giorni fa a Bologna, ha annunciato "l’imminente avvio delle operazioni preparatorie per il ’quadruplicamento dei binari fra Bologna e Castel Bolognese’ come da cronoprogramma del governo Draghi. L’amministratore di Rfi ha poi detto che "proseguono gli interventi per velocizzare la direttrice Adriatica che permetteranno ai viaggiatori di recuperare 35 minuti fra Bologna e Lecce", esattamente come da programma del governo Draghi che ha finanziato una serie di bypass per eliminare le strozzature per un totale di 8,5 miliardi di euro. Qual è il vero pensiero di Strisciuglio? Ieri il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha annunciato: "La settimana prossima andrò a parlare con Rfi per verificare come si stia procedendo col progetto attuativo dei bypass sulla linea Adriatica. Ma è certo, e lo riaffermo, che l’arretramento della ferrovia da Pesaro e Fano, si farà senza alcun dubbio. Mi auguro che la Regione convinca il governo Meloni a mettere a bilancio altre risorse per realizzare una nuova linea ferroviaria per il resto delle Marche così come a Pesaro e Fano in modo da creare una infastruttura moderna, veloce ed efficiente liberando le città costiere dalla presenza del treno che le taglia in due. Abbiamo per la nostra provincia 1,8 miliardi di euro stanziati e quelli non si toccano per nessuna ragione. Vanno spesi per ciò che un governo ha votato e stabilito. Un piano di fattibilità per una terza linea ferroviaria capisco che non si nega a nessuno ma non c’entra nulla con tutto quello che è stato già deciso e finanziato. A Bologna stanno già partendo le fasi preparatorie al progetto di velocizzazione della linea Adriatica. La stessa cosa mi auguro che avvenga in fretta anche per Pesaro e Fano, con le due strozzature più importanti da eliminare per guadagnare tempo sulla percorrenza dei treni ad alta velocità. Il governo Meloni non ha messo un euro sulle ferrovie, ma in compenso la Regione parla molto di treni. Si mettano a terra i progetti approvati e i soldi pronti altrimenti è solo fuffa".
ro.da.