Fermignano, il Monumento ai caduti compie cent’anni. Il ricordo

Lo studioso di storia locale Giulio Finocchi ripercorre con dettaglio e particolari inediti quella giornata di solenne celebrazione

Fermignano, il Monumento ai caduti compie cent’anni. Il ricordo

Fermignano, il Monumento ai caduti compie cent’anni. Il ricordo

Per il centenario del Monumento ai Caduti in guerra, Giulio Finocchi, memoria storica di Fermignano, ripropone la cronaca dell’epoca. "Nel lontano 22 giugno 1924, con grande solennità, Fermignano ha inaugurato il Monumento ai Caduti in guerra (1918) ed il medaglione raffigurante Donato Bramante- scrive Finocchi- Le cronache di allora descrivono il paese in festa dove dalle finestre e dai balconi sventola il vessillo della Patria e scritte di riverenza ai caduti. Alle 10 le autorità ed invitati sono accolti con squisita gentilezza da sindaco Alessandro Falasconi. Alle ore 11 in piazza Garibaldi si forma un imponente corteo con in testa i concerti unificati di Macerata Feltria ed Urbino diretti dal maestro Giuseppe Zurlo di Urbino. Sindaci e gonfaloni dei Comuni, i reali carabinieri, rappresentanti reduci patrie battaglie, mutilati, società Operaia di Mutuo Soccorso, Congregazione di Carità, avanguardie giovanili fasciste e fasci con gagliardetti, alunni delle scuole. Il monumento, opera dello scultore bolognese Giuseppe Romagnoli, sorge in un piazzale appositamente costruito a lato della strada che, dalla piazza Garibaldi. conduce alla stazione ferroviaria. Il monumento in bronzo posto sopra un basamento rettangolare di travertino, eseguito da Fortunato Prosperetti di Cagli raffigura un combattente morente che guarda in cielo; nella mano sinistra stringe una piccola statua raffigurante la vittoria, nella mano destra un pugnale. I dettagli della figura sono meravigliosi. L’espressione di gloria del combattente caduto in terra, è di una efficacia sorprendente. Appena scoperto il monumento il sacerdote Mons. Ignazio Tomassoli lo benedice ed il maestro Florio, a nome del comitato ne fa consegna al sindaco Alessandro Falasconi che pronuncia un vibrante discorso. Poi cede la parola all’oratore ufficiale cav. avv. Bartolini di Ancona". "Riguardo il medaglione al Bramante- continua il ricercatore storico Finocchi- ai suoni degli inni il corteo si riforma portandosi in corso Bramante, di fronte alla sede del Comune eretto nel 1889 sui ruderi di una casa appartenuta a Pietro Bramante, discendente dell’architetto. Della vecchia casa rimane l’architrave con incise le iniziali P. B. ai lati di un compasso. Anche il medaglione in bronzo raffigurante il ritratto di Bramante, ripreso dalla medaglia di Cristoforo Foppa detto il Caradosso (18 aprile 1506), è opera pregevole dello scultore Giuseppe Romagnoli. Che viene lungamente applaudito dai cittadini insieme all’oratore ing.Alberto Falasconi.

Alle 12,30 nel teatro Bramante splendidamente addobbato dall’infaticabile maestro Florio ed il sig.Giovanni Cellini, viene servito un sontuoso banchetto di oltre cento coperti preparati dal sig.Valentini e Federico Melandri di Urbino definito il "Re della mensa". Dopo i discorsi, alle 18,00 in piazza Garibaldi i concerti di Macerata Feltria ed Urbino. Tutto il paese è sfarzosamente illuminato.

Hanno aderito alla cerimonia il Re, Mussolini, il Ministro della guerra. Nel ricordo del 22 giugno 1924 l’Amministrazione Comunale di Fermignano, ha commissionato una medaglia commemorativa in bronzo all’artista Carlo Migani di Urbino, raffigurante sul fronte "Bramantes Asdruvaldinus" e sul retro veduta del ponte, torre e cascata. La medaglia è stata coniata dall’antica ditta Picchiani & Barlacchi di Firenze".

am.pi.