Pesaro, 14 marzo 2022 -"Si avvisa la gentile clientela che, per venire incontro alle esigenze di tutti i clienti e consumatori, l’acquisto della farina non può essere superiore a numero . 4 pacchi. Grazie per la collaborazione". Questo è il cartello che ormai regna sovrano sugli scaffali di molti supermercati. Un po’ come accadeva nella prima ondata della pandemia, due anni fa, quando la gente si scapicollava per arraffare l’ultimo cubetto di lievito di birra o pacchetto di farina. Oggi, a due anni da quell’evento, per molti versi la storia si ripete. A soffrirne, a questo giro, sono le farine e gli oli di semi: gli scaffali si svuotano rapidamente, lasciando interdetti clienti e commessi. Di fatti, la guerra tra Russia e Ucraina nell’est Europa ha provocato un razionamento delle vendite di questi prodotti.
«Per quanto riguarda l’olio di semi – racconta una commessa dello Spazio Conad –, c’è poca produzione e poca disponibilità. Gli scaffali si svuotano rapidamente e dobbiamo riempirli altrettanto velocemente. Anche la farina va a ruba e i ripiani sono quasi sempre vuoti, ma sotto quell’aspetto siamo fortunati, perché abbiamo in magazzino una buona scorta. Bisogna dire, però, che siamo agli inizi, quindi non sapremo come andrà". Ugualmente, gli scaffali della Coop Miralfiore sono altrettanto sgombri da questi prodotti, specialmente per quanto riguarda le farine per fare la pizza.
Ma cosa succede se qualcuno diventa troppo ingordo di questi articoli e ne prende di più? "Al momento per fortuna non ci sono state lamentele – spiega il responsabile della filiale Lidl di Pesaro, –. Se qualcuno eccede nell’acquisto dei prodotti, gli si fa presente del limite e si rimette a posto il prodotto. Le disposizioni sono nuove e alcuni non sono preparati a questo razionamento, ma fortunatamente comprendono le limitazioni e rimangono cordiali, senza sporgere reclami di vario genere. Qui abbiamo anche la panetteria e finora non abbiamo dovuto rallentare i ritmi di produzione; non puntiamo a non doverlo mai fare".
«Il contingentamento è derivato dagli eventi che stanno accadendo ora nel mondo – racconta Raffaella Denti, assistente di filiale dell’Eurospin a Pesaro, riferendosi evidentemente alla guerra in Ucraina –. Facendo due chilogrammi di farina a testa si riesce a soddisfare maggiore clientela. Noi qui garantiamo sempre il prodotto, però la gente è condizionata da quello che sente in giro e quindi corre a fare scorta. La mancanza di olio di semi è un problema nazionale, ma cerchiamo di sopperire a questo problema in tutti i modi; ugualmente anche per quanto riguarda le farine. Le scorte sui prodotti ordinati, ossia il prodotto giacente in magazzino, ci sono ancora: però bisogna dividerle equamente, altrimenti prima o poi finiscono".
Insomma, un razionamento delle scorte che riporta indietro con la memoria al tempo delle pizze e dei filoni di pane fatti in casa, dei quali anche ora, nel 2022, si rivedranno le foto sui social.