di Roberto Damiani
L’Anas ha detto sì alla Fano-Grosseto a 4 corsie. E’ la svolta. Che volevano tutti, a partire dalla Regione, auspicata da un fronte compatto di tutti i sindaci dei comuni interessati e caldeggiata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici che aveva sollecitato Anas a recepire le indicazioni dei territori. Ma Anas l’aveva progettata e approvata a sole 2 corsie puntando sull’allargamento della 73 bis, con rotatorie, incroci, semafori. Ora è tutto da buttare. Quella scelta, che risale al governo Renzi col ministro Del Rio, nel 2015, è stata superata attraverso la conferenza di servizi che si è svolta ieri in Regione ad Ancona. Qui si sono ritrovati tutti gli enti coinvolti sulla Fano-Grosseto per decidere se e come recepire le indicazioni di Regione, Provincia, comune di Urbino, Fermignano, Urbania, Sant’Angelo in Vado e Mercatello sul Metauro. Enti che hanno ribadito, dopo averlo fatto al Ministero a Roma, di voler vedere realizzata una strada europea di categoria B, cioè con carreggiata potenzialmente a quattro corsie. Spiega uno dei presenti: "Anas ha accettato la soluzione 1 sulla base di analisi mirate del traffico che potenzialmente si riverserà sulla E78 potendo disporre delle 4 corsie. Ma in particolare, Anas ha confermato che le 4 corsie verranno realizzate sul tracciato disegnato già dallo staff tecnico ingaggiato dalla Provincia nel 2002. Un progetto definitivo ma di fatto esecutivo che ebbe dieci anni dopo il via libera dal Ministero competente in tema di impatto ambientale". L’Anas se n’è resa conto, e oggi finalmente "riconosce" quel lavoro fatto e pagato 1,2 milioni di euro di onorario, i cui faldoni progettuali sono depositati da 20 anni sia a Roma che in un armadio della Provincia in via Gramsci a Pesaro. Sono 33 chilometri di gallerie, viadotti, tracciato all’aperto nuovo in terreni che ogni Comune ha tenuto liberi da insediamenti dalla fine degli anni ’90 per le 4 corsie della Fano-Grosseto da realizzare ex novo.
Ma tutto rimase immobile per la scelta della regione Marche a guida Spacca di dirottare le risorse che otteneva dallo Stato sulla Quadrilatero e di conseguenza azzerare il traffico che poteva giustificare a quel tempo l’investimento sulla Fano-Grosseto. Lo ha confermato lo stesso Consiglio superiore dei Lavori pubblici nel gennaio scorso in una relazione di servizio: "La strada Quadrilatero ha drenato il volume di traffico originariamente previsto sulla E78, ridimensionando l’esigenza di realizzare il completamento dell’itinerario con una viabilità a quattro corsie". Sembrava una battaglia persa per sempre. Ma a marzo 2022 c’è stato il colpo di scena: Anas chiede di progettare a due corsie quei 33 chilometri mancanti passando sempre sulla 73 bis, mentre il Consiglio superiore ai lavori Pubblici ordina di progettare a due corsie, raddoppiabili a 4, su un tracciato nuovo che ricalchi il progetto definitivo del 2002. E ieri, ad Ancona, sotto la regia dell’assessore Francesco Baldelli, la conferenza di servizio ha confermato la svolta. Ora sarà il ministro Giovannini a dover rimettere in moto l’incompiuta più longeva d’Italia, ferma dal 1982.