
Partecipato workshop sui luoghi identitari del borgo promosso dal Comitato "L’edificio ha un valore storico per la comunità che merita di essere preservato".
Una scuola è sempre una scuola. Anche quando è ex. E la sua funzione di promozione culturale può durare nel tempo e diventare risorsa per la comunità. Durante il workshop ‘Gabicce Monte: comunicare la storia e l’identità dei luoghi da vivere ed ammirare’ che si è tenuto l’altro pomeriggio nei locali dell’Auser in via Roma - a cura dal comitato per la tutela del borgo di Gabicce Monte per proporre al Comune spunti per dare valore alle ex Scuole al fine di evitarne la vendita - sono stati evidenziati numerosi aspetti che confermano il valore storico-culturale dell’edificio e le sue potenziali ricadute positive per la comunità.
"Di sicuro si può affermare che le ex Scuole sono l’edificio più prestigioso nel comune di Gabicce Mare – ha sottolineato Luca Baroni, direttore della Rete museale Marche Nord – la sua collocazione unica e la vista che offre lo rendono molto adatto a ospitare attività culturali. L’aspetto più delicato di questo percorso è rappresentato dalla gestione, il cui esercizio in forma diretta da parte del Comune potrebbe essere complicato. Per questo il ruolo dell’associazionismo locale diventa strategico in quanto rappresenta la base da cui partire per valorizzare il bene". E in questo senso la Rete museale Marche nord, che coinvolge i comuni di Apecchio, Borgo Pace, Terre Roveresche, Mombaroccio, Candelara (di recente ingresso) e Gradara in qualità di capofila, è stata istituita dalla Regione nel 2023 per supportare i Comuni nell’elaborazione delle progettualità e nella ricerca di finanziamenti pubblici. "Le risorse economiche per la riqualificazione dei borghi e per le attività culturali si trovano – ha spiegato Baroni - , perché numerosi sono i bandi su questi temi. Il ruolo della rete è proprio quello di consentire ai Comuni di ottenere maggiori risorse possibili".
In questa direzione i contenuti, secondo i relatori, non mancherebbero. Fra questi anche la riscoperta dell’antica tradizione della ceramica artistica raccontata da Mirko Bravi dell’associazione Amici della ceramica e dalla curatrice dell’archivio Franco Bucci, Viviana Bucci. Un bene pertanto da tutelare senza esitazioni, per lo scrittore e storico Roberto Malini, in virtù del valore storico dell’edificio. "L’aspetto è del tardo Settecento, la struttura però è tardo rinascimentale – ha spiegato –. La sua posizione accanto alla porta d’ingresso delle antiche mura potrebbe far pensare alla presenza di un’antica scuola monastica. Pertanto è un bene monumentale di primaria importanza".
Adibite attualmente ad alloggi Erap, le ex Scuole sono state messe a bando nei mesi scorsi dal Comune, con l’obiettivo di cederle in cambio della costruzione da parte del vincitore di un nuovo edificio in area pubblica. L’aggiudicazione è stata poi congelata per la mancanza di richiesta dell’amministrazione comunale alla Soprintendenza della valutazione d’interesse culturale del bene. Il Comune è in attesa dell’esito.
Beatrice Grasselli