Erano stati condannati nel 2019 in primo grado a dieci mesi di reclusione (pena sospesa) e a multe e risarcimenti per circa 20mila euro per appropriazione indebita nei confronti di un condominio di Urbania di cui erano amministratori. Ora, nei confronti della Amministrazioni Condominiali Piermattei Elena (assieme al padre Ennio quale coadiuvante), la Corte d’Appello di Ancona ha riconosciuto la prescrizione dei reati per i due amministratori (i fatti risalgono al 2013), tuttavia la sezione penale del tribunale dorico ha confermato la condanna per gli imputati alla restituzione delle somme al Condominio “Bramante“, un centro commerciale alle porte di Urbania, oltre al pagamento delle spese legali del processo di primo grado e di quello d’Appello appena concluso. Il tutto per un totale di 22mila euro.
La vicenda ha inizio quando, nel 2013, il centro commerciale cambia amministratore passando dai Piermattei al dottor Onofrio Cimino. Il quale riordinando le carte che gli sono state affidate, nota tre prelievi tramite assegno per un totale di circa 15mila euro. Il condominio sporge querela alla procura urbinate, la quale indaga e rinvia a giudizio i due amministratori, che sostenevano che la somma spettasse loro come compensi prima della fine del mandato. Di diverso avviso il condominio, che si è costituito parte civile tramite l’avvocato Gabriella Grisolia. I giudici hanno dato ragione al condominio, ma gli imputati hanno ricorso in Appello difesi dall’avvocato Luca Ceccaroli. Dopo quattro anni, la sentenza che proscioglie gli amministratori per prescrizione, confermando tuttavia il risarcimento di 22mila euro.
g. v.