
La secessione dei comuni del Montefeltro verso l’Emilia Romagna crea disagi nelle zone di confine della nostra provincia. È il caso del rifugio dell’eremo del monte Carpegna che si trova nel neo comune romagnolo di Montecopiolo ma che attraversa anche i territori marchigiani di Carpegna. Il rifugio, a pochi metri dal santuario della Madonna del Faggio, è di proprietà della Diocesi di San Marino che sarebbe ben lieta di riaprirlo, magari trovando dei gestori. I sindaci e le unioni montane del territorio hanno accolto favorevolmente l’idea della Diocesi convinti che questa possa essere un interessante volano turistico. La situazione però non si sblocca perché non si riesce a capire quale ente debba occuparsi dei permessi per la riapertura del rifugio.
L’Emilia Romagna? Le Marche? Lo Sportello Unico delle attività produttive che però attualmente è in seno all’Unione Montana del Montefeltro quindi nelle Marche, mentre Montecopiolo ora è Emilia Romagna? "Cerchiamo però di non perdere tempo e muoverci con anticipo almeno per l’estate -spiega Andrea Spagna, presidente dell’Unione Montana del Montefeltro, portavoce dei colleghi-. Questo rifugio è al centro del Parco Sasso Simone e Simoncello e può fornire una serie di servizi irrinunciabili per i fruitori di quell’area dal trekking, allo sci, dalla bicicletta all’e-bike".
"Anche se frammentati geograficamente il Montefeltro ha legami storici, ambientali e sociali consolidati e non possiamo rischiare che i cambiamenti amministrativi, se non gestiti al meglio, mettano in crisi una già precaria situazione economica, causata anche dalla marginalità territoriale. Qualsiasi indecisione può causare irrimediabili danni ad un territorio già in forte difficoltà, indipendentemente dall’appartenenza amministrativa". Per questo i sindaci marchigiani e romagnoli del Montefeltro, assieme ai presidenti delle provincie di Pesaro e Urbino e Rimini, ai presidenti dell’Unione Montana del Montefeltro e della Valmarecchia e al presidente del Parco Sasso Simone e Simoncello, hanno indirizzato una missiva ai due presidenti di regione Acquaroli e Bonaccini "affinché prendano in carico le istanze dei territori che gravitano attorno al monte Carpegna -continua Spagna- puntando alla definizione di questa ed altre questioni nella maniera più rapida e chiara possibile. Quella del rifugio dell’eremo è una problematica ma ci sono altre vicende da chiarire".
Andrea Angelini