ELISABETTA FERRI
Cronaca

Ecco il lavoro dei sogni. Un pesarese a Madrid negli uffici della Nba: "Io al fianco delle stelle"

Filippo Gennari, 27 anni, studi alla Bocconi, accompagna i campioni "Vengo da una città appassionata di basket, questo ha contato".

In una città dove il basket è profondamente radicato, poter dire di lavorare per la Nba è una soddisfazione impagabile. A maggior ragione se si è nati nel 1997. Filippo Gennari è un ragazzo di Pantano di cui ci eravamo occupati in periodo di Covid perché, nel suo condominio di via Rossi, aveva appeso un cartello per offrire aiuto agli anziani del palazzo. Lo abbiamo ritrovato quattro anni dopo al fianco di Andrea Bargnani, nel torneo organizzato da Nba sul playground di Cristo Re con il ruolo di ‘Player, Influencer & Partner Marketing’. Impossibile non domandargli come gli è capitata l’occasione di questo straordinario lavoro.

"Nel 2016 ho lasciato Pesaro per andare all’università. I miei genitori mi hanno dato la possibilità di studiare alla Bocconi, in un corso di Economia e Management focalizzato nei settori della Cultura, dei Media e dello Sport. Un periodo bellissimo - racconta -, dove ho conosciuto tante persone che mi hanno arricchito e stimolato, in primis la mia ragazza Benedetta che lavora anche lei nel mondo dello sport. Durante il periodo universitario ho fatto esperienze lavorative a Milano, su tutte gli stage a Sky e Gazzetta dello Sport. Dopo essermi laureato in magistrale nel 2021, mi sono trasferito a Berlino per lavorare in un’azienda (OneFootball) nel mondo dello sport, mi occupavo di marketing. Tutti questi mattoncini sono serviti per superare le selezioni ed entrare in Nba. Ci tengo anche a ringraziare i miei insegnanti del Liceo Scientifico Marconi, in modo speciale i professori Capodaglio, Angelucci e Khaleghi, per avermi trasmesso passione, curiosità, coraggio e umiltà".

Poco più di un anno fa, il 18 luglio 2023, il suo primo giorno di lavoro in Nba, una data da cerchiare in rosso. Filippo lavora in uno dei due uffici europei, quello di Madrid (mentre l’altro ha sede a Londra). Lo ha aiutato la conoscenza dell’inglese, ma non solo: "Le lingue sono sicuramente importanti e le nuove generazioni le conoscono sempre meglio. Altri aspetti che mi hanno aiutato? L’essere curiosi, aperti verso le novità e sapersi adattare". Si può dire che ha trovato il lavoro dei suoi sogni... "Assolutamente sì. Gioco a basket da quando ho 4 anni e ora ho l’occasione di vedere da vicino il modello organizzativo dello sport americano e imparare sempre cose nuove. Mi occupo di Player Marketing, cioè sono a stretto contatto con vere e proprie leggende Nba, del passato e del presente. L’incontro più bello finora è stato con Julius Erving ad Abu Dhabi in occasione delle Jr. Nba Finals, uno dei nostri progetti rivolti ai bambini per far crescere il basket nella regione e dove torneremo ad ottobre con gli Nba Abu Dhabi Games (Boston Celtics vs Denver Nuggets). Doctor J è stato gentilissimo, un campione dentro e fuori dal campo". Aver organizzato il torneo nella sua città è stato gratificante: "Il 6 e 7 luglio abbiamo portato un pezzettino di Nba a Pesaro, organizzando un torneo 5 contro 5 presentato da Gatorade proprio al Cristo Re, luogo sacro del basket pesarese. Abbiamo visto tanti ragazzi giocare, competere e divertirsi. Hanno anche potuto ascoltare i consigli di Bargnani che ha partecipato all’evento in qualità di ambassador Nba".

Essere nato in una Basket City come Pesaro ha avuto il suo peso: "Confermo. Sono circondato da colleghi greci, spagnoli e francesi e posso dire con orgoglio che quando mi sono unito alla lega tutti hanno capito che la mia storia e la mia passione per il basket erano autentiche. Non ho dovuto ripetere due volte cosa fosse la Scavolini Pesaro: se si parla di basket in Europa, tutti la conoscono".