Ecco il Gambini ter, Ottaviani dopo Sgarbi. Ma c’è un tira e molla su altre tre poltrone

Lino Mechelli presidente dell’assemblea consiliare, le novità Volponi e Guazzolini poi le riconferme di Foschi, Sirotti e Vetri

Ecco il Gambini ter, Ottaviani dopo Sgarbi. Ma c’è un tira e molla su altre tre poltrone

Ecco il Gambini ter, Ottaviani dopo Sgarbi. Ma c’è un tira e molla su altre tre poltrone

Elisabetta Foschi, Francesco Guazzolini, Lara Ottaviani, Massimiliano Sirotti, Marianna Vetri e Giulia Volponi: sono questi, in ordine alfabetico, i primi sei assessori nominati da Maurizio Gambini per comporre la Giunta comunale, cinque provenienti dalla lista Liberi per cambiare e uno da Centrodestra per Gambini. Di loro, solo Volponi era già stata annunciata, quando Gambini l’aveva indicata come sua vice in caso di rielezione al Municipio, e così è stato. Gli altri cinque si sono appresi ieri, durante l’insediamento del nuovo Consiglio comunale, con relative deleghe. Che sono: Foschi avrà Politiche sociali, giovanili e Urbino capoluogo, Guazzolini avrà Turismo, Politiche comunitarie e internazionali; Ottaviani avrà Cultura, Mobilità e Trasporti, Sviluppo del centro storico; Sirotti Politiche educative, Sviluppo e recupero del territorio; Vetri avrà Personale e Infrastrutture sportive; Volponi avrà Urbanistica ed Edilizia. Ma perché parliamo di "primi"? Perché, grazie al conseguimento dello status di capoluogo, Urbino ora può avere fino a 9 assessori, quindi ci sarebbe spazio per altri tre. In più ci sono varie deleghe rimaste in capo al sindaco che potrebbero essere assegnate (diverse lo saranno di certo), dal Bilancio (negli ultimi cinque anni affidato a Giuseppina Maffei, oggi consigliere) all’Ambiente, passando per Sport, Lavori pubblici, Sanità e Rapporti con le società partecipate, ma per avere un quadro più vicino a quello definitivo servirà almeno un’altra settimana. "La Giunta si allargherà, ma non so ancora se fino a nove membri - spiega il sindaco -. Ho intenzione di valutare tutte le deleghe e capire quali potranno essere ricoperte dagli attuali assessori, in aggiunta a quelle già assegnate, quali dovrò tenere io e quali ne richiederanno di nuovi. Di certo, per esempio, non terrò il Bilancio. Dovremo anche pensare alle altre posizioni e alle società partecipate, come le presidenze di Ami (da cui Ottaviani si è dimessa per entrare in Giunta, essendo i due incarichi incompatibili, ndr) e Urbino servizi. Mi sono preso una settimana in più per discuterne con calma insieme alla maggioranza". Ieri è stato eletto anche il presidente del Consiglio comunale, che sarà Lino Mechelli, il più votato del movimento Urbino città ideale alle elezioni, con 207 preferenze. Voto contrario della minoranza, che per il ruolo aveva proposto Giovanni Ugolini del Pd, 20 anni, il più giovane consigliere della storia urbinate. "Se davvero avessimo voluto una città di nuovo coesa, come Gambini ha detto, si sarebbe potuta fare una mossa di apertura e innovativa, affidando la presidenza alla minoranza - ha spiegato Federico Scaramucci -. Ho grande rispetto per Mechelli, ma se nel 2024 la proposta della maggioranza è un consigliere che è su questi scranni da tantissimo, un problema c’è. Perciò la nostra proposta era Ugolini, che si è distinto in questa campagna elettorale, rappresentando la voglia dei giovani di partecipare e vivere la città". Infine, si è insediato anche Fabio De Luna, consigliere aggiunto - con diritto di parola, ma non di voto - che rappresenterà gli studenti e studentesse dell’Università di Urbino, in quanto nuovo presidente del Consiglio studentesco.

Nicola Petricca