REDAZIONE PESARO

Ecco il cenone popolare. Commensali da mezza Italia fedelissimi di Caterpillar: "Bellissimo stare qui"

Molti seguaci della trasmissione di Radio 2 tra le 540 persone che hanno riempito le tavolate. Sono stati serviti dai ragazzi di Utopia al bocciodromo e al parco Miralfiore.

Ecco il cenone popolare. Commensali da mezza Italia fedelissimi di Caterpillar: "Bellissimo stare qui"

L’idea del “veglione popolare“ – cenone a 35 euro e spettacolo in Piazza – è piaciuta. A tavola, per arrivare in tempo per l’inizio dello spettacolo sotto il palco del CaterCapodanno, ore 21,30 in piazza del Popolo, sono stati 540 commensali. Provenienti da tutta Italia, da Torino a Trani, i visitatori di San Silvestro sono stati serviti all’interno del bocciodromo di via dell’Acquedotto (430 persone) e all’interno dell’ex Limonaia dentro il Parco Miralfiore da 40 ragazzi di Utopia, l’associazione di volontariato che dà prospettive di lavoro a giovani con disabilità.

"Grazie di essere qui con noi: per Pesaro, neo Capitale della cultura 2024: è una serata straordinaria – ha detto il sindaco Matteo Ricci, quando alle ore 20 ha salutato l’ampia tavolata –. E grazie all’associazione Gulliver che con i suoi volontari è presente qui stasera dando corpo al progetto con i ragazzi di Utopia, motivo di condivisione e solidarietà". Il veglione popolare è stata una idea apprezzata tanto dai fans di Caterpillar, quanto da chi era in cerca di “novità“, come una comitiva proveniente da Gubbio: "Abbiamo aderito – osserva la signora Serenella – perché una cena così sociale secondo noi è più interessante di un veglione dove bisogna stare seduti dieci ore. Con lo spettacolo in piazza quadriamo il cerchio. L’idea c’è piaciuta ancora prima della possibilità di partecipare al CaterCapodanno".

Tra loro, Giuseppe era a conoscenza dell’esperienza di Utopia. Antonio Stragapede, sta rientrando in Puglia, dalla vacanza a Milano dove è stato con la moglie Maria Teresa e la figlia Francesca: "Per noi è stato perfetto – dice –: siamo usciti dall’autostrada, festeggiamo e domani ripartiamo verso casa. Il bello è poter anche fare incontri inaspettati, a tavola".

Interessante è stato scovare tra i commensali, una coppia di Brescia, Capitale della cultura 2023 insieme a Bergamo. "Più che movimento – spiegano Marco Sanfelice e Marzia Astri – l’esperienza da Capitale è stato un volano per rimescolare le energie interne alle due città. Cioè bergamaschi e bresciani hanno capito che si può fare cultura, con tanti eventi, coinvolgendo la cittadinanza a vari livelli. Crediamo che Brescia e Bergamo ne avessero bisogno: sono due città chiuse e operose, molto reclinate su se stesse. Dopo l’anno da Capitale, invece, si è capito che la cultura è aprirsi agli altri, riuscire a condividere le proprie particolarità all’esterno, rendersi disponibili".

Da Torino arrivano con il camper Beppi Da Re e Donatella Santambrogio: "Siamo dei fans di Caterpillar: con i Caterraduni scopriamo l’Italia. Ne abbiamo fatti dieci – raccontano –. A Pesaro siamo già venuti questa estate. E’ bella". Poi il dibattito con il vicino a tavola, conosciuto mezz’ora prima si perde su temi da Caterfedeli: "Mi è rimasto il cruccio – osserva Beppi – di sapere perché Cirri si sia diviso da Ferrentino". Ci fermiamo davanti ad un intercalare familiare: Ornella Tonelli e Livio Stefanelli risiedono a Pantano. Davanti hanno una signora indomita, Sonia Ciattaglia, a cui preme fare un appello: "Cosa direi a Cirri e Zambotti? – osserva –. Tornate a Senigallia, la città non è la stessa senza di voi". Stefanelli non è d’accordo: "Ora è il nostro turno: da noi sono i benvenuti". Che i festeggiamenti, in generale, siano stati minati dall’influenza stagionale se n’è avuto sentore dalle disdette arrivate nel pomeriggio: "Sono state una trentina – osserva Andrea Boccanera, presidente di Gulliver –, ma sono state compensate dai camperisti arrivati all’ultimo, senza prenotazioni. Invece ad una signora di 90 anni che per ragioni di salute ha disdetto, il cenone l’abbiamo consegnato ugualmente grazie alla disponibilità della Croce Rossa". A fare la fila per entrare al bocciodromo abbiamo trovato anche la designer, figlia d’arte, Viviana Bucci, preceduta da un gruppo di fanesi che nell’attesa, brindavano e si accompagnavano con la chitarra: armonie da veglione popolare.

Solidea Vitali Rosati