Era un artista del rame. Un talento, ma sempre riservato, con poche frequentazioni, immerso nelle sue opere, gli ’sbalzi’, nella sua casa di via Tumiati. Si chiamava Fabrizio del Grande, aveva 83 anni. E’ l’uomo che l’altra mattina ha deciso di suicidarsi sotto un treno in via La Marca. Il fratello Carlo di 75 anni lo ricorda così: "Fabrizio era depresso da qualche tempo. Qualche giorno fa aveva dormito anche a casa mia perché non si sentiva bene. Ma anche l’altra sera è venuto qui da me. Era disperato, si era messo le mani nei capelli, voleva andare al pronto soccorso perché non stava bene. Io l’ho sconsigliato, gli ho detto che andare in ospedale adesso per lui che non era vaccinato, significava correre dei rischi di contagio. Non dovevo dargli quel consiglio, magari l’avrebbero tranquillizzato, e trattenuto lì per curare la sua depressione. Mai io avrei potuto immaginare che mio fratello Fabrizio avrebbe fatto quello che ha fatto. Mai al mondo. Mi chiedo come abbia fatto a scavalcare la staccionata della ferrovia, e perché lo ha fatto. Mi aveva detto che aveva preso appuntamento con lo psichiatra e che quindi sarebbe andato per farsi curare la depressione che da qualche tempo lo stava martoriando. E che, secondo me, poteva esser dipesa anche dalla vita che era costretto a fare come non vaccinato. Non poteva andare da nessuna parte. E questo lo aveva molto abbattuto. Non dico che si è suicidato per colpa del Green pass ma credo che possa esser stata una concausa. Anch’io non sono vaccinato e credo, come diceva anche mio fratello, che siamo di fronte ad un’influenza o poco più. Quindi lui non sapeva spiegarsi il perché non potesse esser libero di andare dove voleva. Questa condizione – continua Carlo – lo ha fiaccato insieme a tutto il resto. Mi sento però un peso per non averlo mandato in ospedale. Dovevo capire che era così disperato. Aveva parlato anche di farla finita ma erano quei discorsi che si fanno quando uno si sente giù. Mio fratello, da artista, vedeva la vita a modo suo, era un animo libero. Purtroppo la depressione ha preso il sopravvento e io non me ne sono accorto".
ro.da.