REDAZIONE PESARO

E il sindaco replica sulla siccità:: "Va collegato il pozzo del Burano"

"Lo dico da anni, va agganciato all’acquedotto del Nerone. L’ordinanza? Farla non avrebbe . cambiato proprio nulla".

"Lo dico da anni, va agganciato all’acquedotto del Nerone. L’ordinanza? Farla non avrebbe . cambiato proprio nulla".

"Lo dico da anni, va agganciato all’acquedotto del Nerone. L’ordinanza? Farla non avrebbe . cambiato proprio nulla".

Situazione idrica, la questione è grave: l’acqua non c’è. Non piove e non è stata razionata, tant’è che nei giorni scorsi Marche Multiservizi ha dovuto installare due cisterne (foto, Mazzaferro) ad Urbino. La soluzione potrebbe essere quella di collegare il pozzo del Burano all’acquedotto del Nerone. Oggi il sindaco Maurizio Gambini spiega la situazione a Urbino: "L’interruzione del servizio idrico, nei giorni scorsi, è legata a una forte riduzione di approvvigionamento delle sorgenti che alimentano l’acquedotto del Nerone. Si è passati da un flusso di 110 litri al secondo ad appena 30. Finora Marche Multiservizi è riuscita a sopperire al deficit attuando misure straordinarie, ma ora la situazione si è aggravata: mancano 10 litri al secondo per garantire la distribuzione regolare nel bacino di utenza, che coinvolge Cagli, Acqualagna, Fermignano, Urbino, Urbania, Peglio, Sant’Angelo in Vado e Montecalvo per un totale di 41mila abitanti. Il servizio non viene interrotto dal gestore, ma si interrompe perché il rifornimento di acqua viene meno nei serbatoi". All’opposizione, intervenuta per chiedere lumi, Gambini risponde: "Questa situazione non è prodotta, come dicono loro, dalla mancata emanazione dell’ordinanza sulla limitazione del consumo dell’acqua, altri Comuni l’hanno fatta, ma cosa è cambiato? La misura è un palliativo, difficile anche da far rispettare, perché oggi viviamo le conseguenze di una crisi idrica vecchia di anni dovuta sia alla drastica riduzione delle precipitazioni, sia all’indecisione degli amministratori di attuare soluzioni risolutive, da cui però ora non possiamo più tirarci indietro. Il pozzo del Burano va collegato all’acquedotto del Nerone, come Mms ha sempre sostenuto in tutti i tavoli e come dico da anni al presidente dell’Aato - prosegue Gambini -. Buttare l’acqua nel fiume e poi ripescarla è uno spreco, in questo modo si rifornisce la costa ma si penalizza l’nterno. La politica finora ha impedito l’adozione di decisioni necessarie, vedi la costruzione dell’invaso tra Apecchio e Mercatello di cui discutiamo da 5 anni". Però intanto famiglie e attività commerciali rischiano di rimanere senza acqua. "Mi preoccupo. Le cisterne posizionate da Mms a Borgo Mercatale e Mazzaferro garantiscono i bisogni primari e ne andranno messe anche altre. Stiamo affrontando una situazione contingente, che non si sarebbe risolta con misure adottate pochi giorni fa. Mms sta facendo un grande lavoro di spostamento dell’acqua con le cisterne per 1200 metri cubi al giorno. Chiedo collaborazione nei consumi, ma mi appello agli amministratori: impegniamoci ad adottare decisioni urgenti e opportune".

Francesco Pierucci