E’ già arrivata l’ora di ascoltare la Seconda di Beethoven

L'Orchestra Sinfonica Rossini riprende il ciclo delle Sinfonie di Beethoven con la Seconda Sinfonia al Teatro Rossini di Pesaro, diretta da Daniele Agiman. Un'interpretazione approfondita e innovativa per una serata di grande musica e emozioni.

Riprende con l’appuntamento di questa sera al Teatro Rossini, il programma che l’Orchestra Sinfonica Rossini ha dedicato all’integrale delle Sinfonie di Ludwing van Beethoven. In attesa della famosissima “Nona“, in calendario per lunedì 11 marzo, stasera l’Osr propone la Seconda Sinfonia.

Sul podio, a dirigere i professori dell’orchestra, il maestro Daniele Agiman. Anzi, si deve proprio a lui questa coraggiosa impresa di un integrale di sinfonie beethoveniane. A parlarci della Seconda sinfonia è lo stesso Agiman: "Si tratta della sinfonia meno eseguita, eppure è una delle più perfette per proporzioni e dettagli. Mi permetterò – dice ancora il direttore - di “presentarla“ prima dell’esecuzione dando un taglio nuovo e molto profondo circa il periodo della sua composizione". Definita sinfonia di passaggio tra la prima, molto affine alle composizioni settecentesche di Mozart, Haydn e la Terza, che apre il periodo eroico del tedesco, la Seconda vede la luce nel 1803, quando Beethoven già soffriva gravi manifestazioni di sordità, tanto da spingerlo a redigere un testamento pochi mesi prima. Nonostante il periodo non felice della vita dell’artista, la Sinfonia trasmette serenità agli ascoltatori, anche se non mancano, tra di inquetudine. E poi il concerto, visto che la durata della sinfonia è di circa 30 minuti, sarà completato da pagine rossiniane eseguite da due straordinari interpreti: la soprano Maria Sardarjan e il baritono Paolo Ingrasciotta, in un ideale incontro-scontro tra i due protagonisti del primo Ottocento, non solo musicale.

c. sal.