"Sono contento per mio padre perché questo era il suo grande desiderio. E sono felice anche per mia madre", commentava ieri mattina Marco Vangi, figlio del grande scultore, mentre dai camion hanno iniziato a scaricare le grandi statue che questo artista ha donato alla città. Chiuse dentro ‘armature’ di legno, altre avvolte nel cellophane ed arrivavano tutte dallo studio che Giuliano Vangi aveva a Pietrasanta. Tante, tantissime statue alcune di grandi dimensioni, monumentali "e per fortuna sono state anche pensate in due blocchi altrimenti sarebbe stato un problema farle entrare", continua il figlio. Lo spazio della Pescheria completamente occupato.
Ma non è arrivato tutto della donazione Vangi, perché sono in un deposito i disegni e le pitture, perché questo scultore – l’ultimo del Rinascimento come lo ha definito Vittorio Sgarbi – era artista a 360 gradi. A seguire le operazioni, accompagnato dall’assessore Daniele Vimini, anche il sindaco Andrea Biancani: "Vogliamo aprire la mostra dedicata a Vangi entro fine mese – dice il sindaco – e per quanto riguarda invece i disegni e le pitture stiamo trattando con il Demanio per ottenere i locali sotto l’ex palazzo dell’agenzia delle entrate, accanto a palazzo Ducale. Una stanza la vogliamo usare come deposito e un’altra come centro espositivo".
Tante le opere arrivate ieri mattina da Pietrasanta e sarà difficile che la mostra che è stata programmata le possa accogliere tutte. "Non vorremmo tenerle nel caso all’interno di un deposito, per cui stiamo guardando di affidarle per un periodo di tempo a qualche privato – continua Biancani –. Richieste? Sì, ce ne sono state, perché un’opera di Vangi ce l’ha chiesta l’azienda Della Chiara che ha collaborato con l’amministrazione anche recentemente ospitando gli Stati generali del turismo. E si è fatto avanti anche l’ex presidente del consorzio di pallacanestro, Luciano Amadori, per abbellire l’ingresso della sua fabbrica a Chiusa di Ginestreto. Siamo aperti perché è meglio così che tenerle in un deposito in attesa che si concludano i lavori all’interno di palazzo Mazzolari Mosca in via Rossini".
In arrivo non solo i grandi lavori di Pietrasanta, perché questa mattina ci sarà il trasloco delle opere che Giuliano Vangi aveva nel suo studio-pensatoio in via Vaccaj: disegni, statue in miniatura e in metallo, la genesi di tutto. Uno spazio dove è stato concepito anche anche l’ultimo suo grande sforzo artistico, a 90 anni passati: tutti i lavori per la cattedrale cattolica di Seul in Corea. La vedova di Vangi, Graziella, ha sottolineato nell’assistere all’arrivo delle opere: "E’ davvero commovente vederle tutte insieme. E’ vero che queste sculture hanno girato il mondo e che hanno passato gran parte della loro “vita” nello studio di Pietrasanta, ma collocarle qui è un po’ come riportarle nella loro casa natale. Siamo felici di poterle mettere a disposizione della cittadinanza, grazie all’amministrazione; è un vero dono per tutti che Giuliano ha sempre voluto fare per la sua città d’adozione, a cui teneva tantissimo, così come teneva a che le sue opere fossero stabilite qui in maniera permanente. E’ un regalo che facciamo col cuore sia per rispettare le sue volontà, sia per il piacere di mettere a disposizione queste opere eccezionali dal punto di vista artistico e, per noi di famiglia, affettivo".
m.g.