La realizzazione del nuovo ospedale a Muraglia ha tolto da un sedimento di polvere lungo 25 anni – il vecchio Prg – alcuni comparti edificatori molto importanti che altrimenti non sarebbero mai partiti. "E il tutto è avvenuto nel massimo silenzio – dice l’architetto Francesco Ferri, consigliere di quartiere a Muraglia –, senza confrontarsi con la cittadinanza interessata e senza passare per il consiglio comunale. Un atto di giunta. Qual è il problema? E’ che si è dato l’ok per la costruzione di due ‘torri’ di 40 metri dove verranno realizzati 80 appartamenti su 12 piani e andando anche in deroga al Prg. Una colata di cemento che lasciava perplessi 25 anni fa, ma che oggi è anacronistica visti i tempi e non solo per quello". Il complesso dovrebbe sorgere nelle vicinanze dell’area del campo da calcio di Muraglia.
Perché, che altro c’è?
"Che siamo in una zona che ha un rischio esondazione valutato R4 e cioè il massimo della scala. Questo perché lì scorre il Genica che è quello che ha creato i maggiori danni negli ultimi anni con le sue esondazioni. La scheda di comparto nel Prg riporta a lettere cubitali che ‘si prescrive che l’attivazione del comparto edificatorio potrà avvenire solo dopo la realizzazione del bacino di espansione del torrente Genica‘. Ma su questo punto sono andati in deroga".
Che altro contesta?
"Che si è davanti ad una edificazione devastante dal punto di vista dell’impatto sul territorio che solo a pochi metri di distanza è tutelato come di alto valore paesaggistivco (è sotto l’Ardizio, ndr)".
Ma visto che lei è consigliere di quartiere, non ne avete mai parlato con i residenti?
"No, perché a tutte le mie richieste dove si sollecitava la discussione di queste problematiche non ho mai ottenuto risposta dal presidente per cui non c’è mai stata possibilità di discuterne con i residenti".
Altre anomalie...
"Quando in giunta è stato dato l’ok a questa edificazione l’unico che era assente era l’assessore Pandolfi, ex presidente della circoscrizione di Muraglia. Casuale? Voluta, questa assenza? Non lo so".
Adesso cosa ha intenzione di fare, Ferri?
"Devo ricorrere ai giornali per sensibilizzare sui rischi a cui si va incontro anche perché il rischio di esondazione, classificato ora come R4, con il cambiamento climatico potrebbe addirittura non bastare".
Ma gli edifici vengono realizzati su piattaforme di cemento e cioè come fossero palafitte. Proprio per questi problemi. Lei cosa risponde?
"Che basta vedere cosa è accaduto qualche giorno fa a Valencia in Spagna dove la gente per andare a salvare l’auto ha perso la vita".
Quindi?
"Chiedo al sindaco di comportarsi da amministratore moderno e avveduto nei confronti del territorio e dei suoi cittadini ripensando a questa pianificazione fuori dal tempo, perché impattante sotto tutti i punti di vista. Sono deluso prima di tutto come cittadino da questo modo di fare urbanistica in questa città. Sono anni che cerco di accendere un faro su questi problemi ma vanamente".
Solo due palazzoni?
"No perché, oltre all’ospedale, e alle due torri più alte della collina di San Nicola, sono in previsione altre due lottizzazioni nell’area. E non è prevista, com’era invece nel vecchio Prg, nemmeno la strada di collegamento con l’interquartieri per assorbire il traffico".
Stando al vecchio Prg, e cioè alle edificazioni bloccate, sempre su Muraglia sarebbero previste altre due importanti edificazioni: una di 30mila metri cubi (10mila metri quadrati, ndr) in via Lombroso, e un’altra di 60mila metri cubi in via dei Colli, la strada che porta a Novilara, davanti al bivio che con duce verso la lottizzazione Ledimar.
m.g.